MILANO. – Il Milan è alla prova del nove. Con il Genoa, nel recupero della partita rinviata ad agosto per il crollo del ponte Morandi, deve dimostrare di essersi messo alle spalle la crisi, conquistando i tre punti che permetterebbero a Rino Gattuso di agganciare la Lazio al quarto posto.
Il ritorno in Champions League è l’obiettivo dichiarato del club e per l’allenatore in questo momento è fondamentale non perdere contatto con la zona nobile della classifica, anche perché dopo le partite con Udinese e Juventus, dopo la sosta c’è proprio lo scontro diretto con i biancocelesti all’Olimpico.
Dopo sei partite in dieci giorni, questa volta Gattuso ha trascorso una vigilia in silenzio, senza conferenza stampa, concentrato sullo studio di un avversario che un anno fa di questi tempi a San Siro aveva costretto sullo 0-0 il Milan di Montella e che adesso ha un solo punto in meno dei rossoneri. Questa volta è sconsigliabile lasciare punti per strada.
Una vittoria consentirebbe al Milan anche di staccare il gruppo composto da Fiorentina, Sampdoria, Roma e Sassuolo, raggiungendo la media di 1.8 punti a partita, media poco inferiore a quella (1.89) che l’anno scorso ha consentito all’Inter di conquistare quarto posto e pass per la Champions. Per l’occasione Gattuso pare intenzionato a confermare il 4-4-2 che domenica ha dato più stabilità alla squadra, con Cutrone che si è rivelato partner complementare per Higuain.
E’ difficile in questo momento rinunciare al giovane attaccante italiano, che segna una rete ogni 47 minuti, media inferiore solo a quella di Paco Alcacer del Borussia Dortmund (una ogni 27), tra i giocatori con almeno cinque reti all’attivo nei cinque maggiori campionati europei. Avanti quindi con i due centravanti, con Suso che ha il compito di continuare a inventare giocate, evitando i black out delle cocenti sconfitte con Inter e Betis.
C’è qualche dubbio in mediana, perché Bonaventura è uscito malconcio dal campo domenica, e in caso di forfait è pronto Calhanoglu, che ha smaltito un doloroso ematoma a un piede. In difesa, sulla fascia destra, Abate prende il posto di Calabria, ko contro la Sampdoria per una distorsione alla caviglia, con tempi di recupero ancora da definire.
Starà fermo altri 2-3 mesi Caldara, che finora ha giocato una sola partita e dopo la pubalgia è stato bloccato da una lesione muscolare a un polpaccio. Il difensore, arrivato in estate dalla Juventus nello scambio con Bonucci, l’ha presa con filosofia, su Instagram ha commentato il nuovo stop citando Seneca: “Considera speranza e timore e quando tutto sarà incerto, favorisci te stesso: credi ciò che preferisci. Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza”.