L’Afghanistan al voto tra attentati e speranze

Afghanistan, donne in un seggio elettorale nelle ultime elezioni
L'Afghanistan al voto tra attentati e speranze

ROMA. – Otto anni dopo, l’Afghanistan torna alle urne per eleggere la Camera bassa del Parlamento, in una situazione che tuttavia non è affatto migliorata, con il Paese stretto tra la morsa della violenza targata talebani e Isis, pronti a trasformare l’appuntamento in un’altra giornata di sangue. I seggi apriranno alle 7 (le 4 in Italia). Le autorità centrali hanno dispiegato oltre 50.000 tra militari e agenti di polizia per garantire la sicurezza. Verranno creati tre cordoni di controllo prima di arrivare al seggio.

Esclusa dal voto Kandahar, teatro del drammatico attacco nel quale ieri sono stati uccisi il capo della polizia, dell’intelligence e il governatore della provincia. Un attentato che dimostra più di ogni parola la forza degli insorti, 17 anni dopo il rovesciamento del regime.

I media lo hanno definito un “attentato audace”: il killer dei talebani – una guardia del corpo del governatore – ha aperto il fuoco nel corso di un incontro sulla sicurezza al quale partecipava anche il generale Scott Miller, comandante delle forze Usa nel Paese, rimasto illeso ma costretto ad estrarre la propria arma nei momenti concitati dell’attacco. I talebani, che hanno rivendicato l’azione, hanno spiegato che era proprio lui l’obiettivo. A Kandahar, la Commissione elettorale ha deciso di posporre di una settimana il voto.

I seggi non apriranno neanche nella provincia di Ghazni, a causa di una disputa politica sul bilanciamento etnico: i parlamentari rimarranno in carica fino alla soluzione delle vicenda. E non si voterà neppure in dieci distretti del Paese, perché sotto il “pieno controllo dei talebani”: 5 nella provincia meridionale di Helmand, due in Badakhshan, nel nordest, gli altri nelle province di Baghlan, Sari Pul e Zabul.

Durante la campagna elettorale si sono contati oltre 30 attacchi contro politici e centri di registrazione per il voto, costati la vita a due candidati e almeno 34 civili. “Restate a casa, boicottate” le elezioni e “non permettete che si svolgano nelle vostre zone”, è l’ultimo monito dei talebani afghani alla vigilia del voto.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres invece “incoraggia tutti gli elettori ad esercitare il proprio diritto al voto e a contribuire allo sviluppo di istituzioni democratiche sostenibili, creando condizioni propizie per un paese più stabile e pacifico”. Guterres inoltre “invita tutti i leader politici a lavorare insieme per garantire il pieno rispetto del processo elettorale”.

E sullo sfondo delle attuali sfide alla sicurezza, “incoraggia le autorità competenti e tutte le parti politiche interessate a fare il possibile per prevenire qualsiasi forma di violenza” durante le elezioni. I posti in palio per la Camera bassa del Parlamento afghano sono 249, oltre 2.500 gli aspiranti parlamentari, incluse 417 donne. I deputati della Camera alta non vengono eletti ma nominati dal presidente e dai consigli locali.

(di Claudio Accogli/ANSA)

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