Un italiano su tre gioca d’azzardo, 18 milioni di connazionali

Una persona in piedi di fronte a slot machine
Una persona in piedi di fronte a slot machine

ROMA. – Fra slot, lotterie e gratta e vinci gli italiani non riescono a resistere alla tentazione del gioco d’azzardo. Lo praticano, ha rivelato il più grande studio mai condotto sul tema, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito dell’accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, 18 milioni di connazionali, con una percentuale non indifferente di problematici, circa 1,5 milioni, pronti a indebitarsi pur di nutrire la dipendenza.

Gioca d’azzardo, spiegano gli esperti, quasi un uomo su due (il 43,7%) e una donna su tre (29,8%), soprattutto tra 40 e 64 anni anche se di solito si inizia tra i 18 e i 25. In generale si gioca alle lotterie istantanee o in tempo reale (26,2%), al lotto o lotterie a esito differito (12,8%), ai giochi numerici a totalizzatore (10,9%), alle slot machine (7,4%). Il 4% dei giocatori pratica anche sia le scommesse sportive sia gli altri giochi a base sportiva, mentre le VLT (Video Lottery Terminal) sono scelte dal 2,6 % dei giocatori.

La prevalenza di giocatori d’azzardo maggiore è nel Centro, (42,7% contro 36,4% di media nazionale), seguono i residenti del Nord Ovest (39,3%), Isole (35,8%), Sud (33,8%) e infine Nord Est (29,3%). La mappa è diversa però per quanto riguarda i problematici, che invece sono di più nelle isole e al sud. Proprio su questa categoria, che annovera anche 70mila minorenni su 700mila che giocano, si è concentrata una parte importante dello studio.

Gioca alle Slot il 52% dei problematici contro il 12% dei ‘sociali’, e anche per le Videolottery (Vlt) c’è una grande differenza, il 33,6% contro il 2,5% dei giocatori meno a rischio. Tra i giocatori problematici è maggiore la percentuale di chi fuma (44,5% contro il 31,7%), di chi beve e di chi consuma sostanze stupefacenti.

“Il giocatore problematico – spiega Roberta Pacifici dell’Iss – ha ottenuto la cessione del quinto (il 5,8%), prestiti da parenti e amici (il 27,7%), da società finanziarie (11,1%) o da privati (14,2%) in percentuale maggiore rispetto ad altri giocatori. E’ proprio questa una delle spie principali del rischio, perché tutti questi soggetti prima o poi si indebitano perché non riescono a controllarsi”.

I giocatori problematici scelgono più spesso (30%) di quello sociali (14,5%) di giocare sulla base della pubblicità vista o sentita, che è stata ora vietata dal cosiddetto ‘decreto dignità’. “Le evidenze emerse – ha commentato Roberto Fanelli, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ci confermano che le azioni di contrasto al gioco patologico che l’Agenzia ha messo in campo vanno nella giusta direzione, ma siamo solo all’inizio. Stiamo già lavorando ad altre misure. L’occasione più appropriata è sicuramente il decreto dignità che promuove il riordino normativo del settore”.

Già da un anno, intanto, segnala l’Iss, è attivo presso il Centro Nazionale Dipendenze e Doping il Numero Verde 800 558822 per aiutare e orientare le persone con problemi legati al gioco d’azzardo e i loro familiari, che ha già ricevuto oltre 2mila chiamate e che sarà oggetto di una campagna specifica.

(Di Pier David Malloni/ANSA)

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