Boom dei democratici Usa nella raccolta dei fondi per le elezioni

Robert O'Rourke. durante una conferenza stampa
Robert O'Rourke, si candida per le elezioni presidenziali Usa 2020.

WASHINGTON. – I democratici Usa stanno si stanno già aggiudicando una prima vittoria nelle elezioni di Midterm, battendo i repubblicani nella raccolta fondi. In 32 delle 45 sfide più incerte per la Camera, hanno surclassato il Grand Old Party con 154 milioni di dollari contro 108, stando ai documenti della commissione elettorale federale. Gran parte dei fondi incassati dalla campagna dei dem proviene da piccole donazioni online, ossia dalla base, cosa che aumenta la fiducia dei leader del partito.

I democratici hanno investito di più anche in spot tv: dalla fine di luglio, nei 70 duelli più difficili per la Camera hanno speso 109 milioni di dollari, contro i 60 milioni di dollari dei Gop. Un divario destinato a crescere, anche grazie alla promessa dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg di versare 80 milioni di dollari per aiutare i dem a conquistare la Camera dei deputati.

“Dai candidati democratici ai gruppi esterni, non abbiamo mai visto prima nulla del genere”, ha ammesso Brian Walsh, presidente del comitato elettorale ‘pro-Trump America First Action’. “Stanno scaricando contanti dai camion”, ha aggiunto. Ecco perché il Gop sta correndo ai ripari bussando alla porta dei suoi grandi benefattori, come il magnate dei casinò Sheldon Adelson, un alleato di Trump che ha staccato un altro assegno da 20 milioni di dollari.

Il tycoon però può vantare un altro record nella raccolta fondi per la sua rielezione alla Casa Bianca nel 2020: i 106 milioni di dollari, di cui 18,1 milioni nell’ultimo trimestre. Nessun altro presidente, almeno dai tempi di Ronald Reagan, ha messo insieme così tanti soldi al secondo anno del suo mandato, secondo la società di ricerca indipendente Campaign Finance Institute.

Trump, che a differenza dei suoi predecessori ha iniziato il ‘fundraising’ subito dopo il suo insediamento, continua a poter contare su una base di piccoli finanziatori per la sua campagna, la stessa che lo ha finanziato per il 2016. Il 56% dei fondi raccolti dal presidente tra luglio e settembre è arrivato da donazioni di meno di 200 dollari.

Ma c’è qualcuno che l’ha superato nell’ultimo trimestre: è l’ex deputato Robert O’Rourke, detto ‘Beto’, considerato uno degli astri nascenti dei democratici, che nella sua accesa sfida in Texas contro il potente senatore Gop Ted Cruz ha rastrellato 38,1 milioni di dollari (il doppio di Trump). Una cifra record per una campagna senatoriale, questi sono numeri da campagna presidenziale in corso. E non è un caso che il nome di ‘Beto’ appaia già tra i possibili candidati alla Casa Bianca nel 2020, anche se dovesse perdere con Cruz.

Intanto però i dem sono concentrati sulle elezioni Midterm, che rinnoveranno interamente la Camera e parzialmente il Senato (33 seggi). Secondo lo scenario più accreditato dai sondaggi, hanno molte chance di conquistare la Camera, confermando i propri seggi e togliendone almeno 23 ai Gop. Il Senato dovrebbe restare appannaggio dei repubblicani, che ora hanno solo un seggio in più (51-49): sembra infatti difficile che i dem riescano a difendere 26 collegi, anche in 10 Stati dove Trump ha vinto nel 2016, e a conquistare due dei cinque scranni Gop considerati più incerti.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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