Mattarella: “In cento anni 26 milioni di italiani emigranti”

Il presidente Sergio Mattarella durante una conferenza.
Il presidente Sergio Mattarella.

ROMA. – In un’era non troppo lontana a migrare erano gli italiani. Mentre sono i flussi dall’Africa verso l’Europa a tenere banco, si preoccupa di ricordarlo il capo dello Stato. “In circa cento anni, tra il 1876 e il 1975 – dice Sergio Mattarella – sono emigrati dall’Italia quasi 26 milioni”.

Intanto, nuova smentita da Berlino sui charter che avrebbero dovuto riportare richiedenti asilo dalla Germania in Italia. Ed il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, prende atto: “il problema non esiste: non c’era nessun atto formale o informale e nessuna richiesta da parte del governo tedesco”.

Proprio il titolare del Viminale è volato a Lione, per una riunione dei ministri dell’Interno del G6. Nessun bilaterale in programma con il collega di Berlino. In un video messaggio per la prima puntata della trasmissione Rai “L’Italia con noi”, Mattarella ha definito i 26 milioni di italiani emigrati “una nazione fuori dalla nazione”, “figli lontani, ai quali dalla madre Patria si guarda con ammirazione e con affetto particolari”.

Per chi vive qui, ha sottolineato, “è sempre motivo di orgoglio sapere che le comunità di origine italiana si sono guadagnate, nel tempo, rispetto, stima, considerazione e simpatia per l’impegno dimostrato nel Paese che li ospita, in tanti campi. Questi successi, naturalmente – ha aggiunto – non possono far smarrire il ricordo di storie di sofferenza e di privazioni, affrontate con determinazione e con coraggio dai tanti migranti che partirono verso un destino ignoto per porre le basi di una condizione di vita nuova e solida, che non gli era possibile in Patria”.

Ma i migranti di cui si parla oggi sono per la grande maggioranza africani che fuggono verso l’Europa. E la Germania torna a negare che ci siano charter in partenza per riportare in Italia ‘dublinanti’, cioè migranti registrati in territorio italiano e poi rintracciati in territorio tedesco.

“Nel weekend si è parlato di voli dalla Baviera e l’informazione non era corretta: un piano del genere non esiste”, afferma il portavoce del ministero dell’Interno Soeren Schmidt. “Va fatta – sottolinea – una distinzione fra l’accordo con l’Italia sui respingimenti immediati, ancora sul tavolo, e le procedure di Dublino. Per quel che riguarda le regole di Dublino, con l’Italia c’è un processo collaudato, la prassi va avanti, dal nostro punto di vista non è cambiato nulla, e a questo continueremo ad attenerci”.

La prassi prevede che ogni mese arrivino in Italia dalla Germania con voli di linea un massimo di 50 ‘dublinanti’. Sul primo punto, i respingimenti immediati, non c’è invece accordo tra Roma e Berlino. E’ stato proprio Salvini ad opporsi alla firma dell’intesa che avrebbe dovuto replicare – nelle intenzioni tedesche – quella analoga fatta con Madrid e che prevede respingimenti immediati al confine, nel giro di 48 ore, di migranti che hanno fatto richiesta d’asilo in Spagna.

Salvini ha legato il suo ok a due condizioni: che non comporti l’arrivo di un solo migrante in più per l’Italia e che non riguardi il pregresso. Dalla Germania arrivano stime che indicano in circa 40mila i ‘dublinanti italiani’ presenti in territorio tedesco. Trasferimenti di massa non sono al momento in agenda. La querelle sui cosiddetti movimenti secondari di migranti tra le nazioni europee deve comunque per l’Italia venire dopo un impegno deciso contro i flussi primari.

“Se ci poniamo principalmente il problema dei movimenti secondari e non troviamo a livello Ue un modo di affrontare, in maniera corretta e appropriata, i movimenti primari di migranti, di intervenire per ridurre le partenze dai Paesi di origine, finiamo con l’essere disequilibrati”, ha sottolineato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi.