La lavatrice Candy passa alla cinese Haier per 475 milioni

Uno stand della Candy
Candy (da Facebook)

MILANO. – Le lavatrici Candy passano in mani cinesi. A comprare il marchio italiano è Qindao Haier, il gruppo di elettrodomestici quotato alla Borsa di Shanghai che ha messo sul piatto della famiglia Fumagalli 475 milioni di euro per rilevare il 100% della società.

Con la mossa, che porta all’estero un altro pezzo del made in Italy, il colosso cinese si prende un’azienda da 1,6 miliardi di ricavi (nel 2017) e quasi 5.000 dipendenti dislocati su sette fabbriche in Europa, Turchia e Cina, 45 società controllate e uffici di rappresentanza nel mondo e con sede, centro di design, stabilimento centrale e Ricerca e sviluppo a Brugherio, in provincia di Monza e Brianza.

Qui Haier trasferirà il suo quartier generale europeo arricchendo il proprio portafoglio anche con gli altri marchi della Candy: Hoover e la francese Rosières. Ma è allarme tra il migliaio di addetti del centro in provincia di Monza per l’annuncio inatteso, arrivato a due giorni dalla mancata firma, da parte dei sindacati, dell’ accordo con l’azienda per evitare circa 200 licenziamenti attraverso cassa integrazione e tagli salariali.

E dalla Fiom Cgil parte l’appello per un incontro al ministero dello Sviluppo economico, così da chiedere ai cinesi garanzie sul futuro dell’unico stabilimento italiano rimasto. “Qingdao Haier e Candy Group condividono la stessa visione, che è quella di continuare a migliorare la qualità della vita delle famiglie. Crediamo che la capacità di innovazione, tecnologia e design unite allo stile italiano di Candy si integreranno perfettamente con il modello operativo di Qingdao Haier”, hanno commentato Aldo e Beppe Fumagalli, rispettivamente presidente e a.d di Candy.

I due fratelli lasciano il controllo dell’azienda familiare che ha prodotto nel 1945 la prima lavatrice italiana per poi inventare, alla fine degli anni ’50, la lavabiancheria moderna a carica frontale. Da allora la società è diventata produttore di grandi e piccoli elettrodomestici con un percorso che l’ha portata più di recente a delocalizzare la produzione fuori dall’Italia, Cina compresa, e ridurre così i costi. Ora nell’era dell’Internet of Things tocca a Haier, attraverso Candy, espandersi sui mercati europei degli elettrodomestici intelligenti, un settore dove il gruppo cinese è già tra i leader nel mondo.

(di Marcella Merlo/ANSA)

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