Erdogan in emergenza, a Berlino per riavvicinarsi all’Europa

Un'immagine in cartapesta di Erdogan sfila per le strade con la scritta DIKTATUR. Archivio.
Un'immagine in cartapesta di Erdogan sfila per le strade con la scritta "Diktatur". Archivio.

BERLINO.- Il tentativo di Recep Tayyip Erdogan di riavvicinarsi all’Europa parte dalla missione iniziata oggi a Berlino. Dove il presidente turco è arrivato in tempo, per catapultarsi davanti a un televisore, al Grand Hotel Adlon, e assistere all’assegnazione degli Europei di calcio 2024 alla Germania. La sconfitta di Ankara, che sperava di aggiudicarsi l’importante campionato, arriva proprio alla vigilia degli incontri istituzionali di domani, quando il controverso leader turco vedrà presidente e cancelliera. E certamente avrà guastato l’umore del sultano.

“Siamo tenuti a portare avanti le nostre relazioni in modo orientato alla ragionevolezza, in nome dei nostri reciproci interessi”, ha scritto in un intervento sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Questa visita non è un’espressione di normalizzazione. Siamo molto lontani da questo. Però potrebbe essere un inizio”, ha scandito dal canto suo Frank Walter Steinmeier, intervenendo nel mare di polemiche sollevate dal questo difficilissimo partner, che sarà accolto con gli onori militari domani a Bellevue, pranzerà con Angela Merkel, e in serata avrà un banchetto di Stato nella residenza presidenziale. Sabato è prevista inoltre l’inaugurazione di una moschea a Colonia.

In questi giorni, a diversi livelli, è stato comunque chiarito che la Germania ha tutto l’interesse a migliorare le relazioni con la Turchia. E i timori per una destabilizzazione finanziaria e politica del Paese spingono il governo tedesco a tendere la mano e offrire il proprio contributo a una soluzione della crisi monetaria. Pensando alla popolosa comunità turca presente in Germania, ha ribadito anche ieri Steffen Seibert, è chiaro che c’è ogni interesse a che le relazioni si ricompongano. E questo anche con chi ha accusato i politici tedeschi di “metodi nazisti”, senza mai chiedere scusa.

La tensione sulla visita è percepibile a partire dalle strade della capitale: traffico disorientato, la circolazione completamente modificata, in una Berlino blindata, dove è scattato il livello di allerta 1, come accaduto solo per Barack Obama e il premier israeliano in passato. E sono 4.200 gli agenti in servizio, per assicurare che tutto proceda senza incidenti, fra le diverse manifestazioni annunciate in questi giorni.

Il dissenso arriva anche da molti esponenti politici: diverse disdette per protesta al banchetto di Stato di domani, dove Merkel invece non sarà presente per ragioni protocollari, mentre c’è chi, come il verde di origine turca Cem Oezdemir, si presenterà a Bellevue proprio “per dimostrare ad Erdogan che l’opposizione in Germania fa parte della vita politica del paese”.

La visita ufficiale al via domani potrebbe anche riservare delle sorprese: alla conferenza stampa con Merkel ha annunciato di voler fare una domanda sui giornalisti in carcere anche Can Dundar, ex direttore di Cumhuriyet. Vuole chiedergli perché li considera terroristi.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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