Montemagno borgo “fantasma” nel Pisano, case bruciate

Una veduta del vasto incendio a Calci, nel Pisano,
Una veduta del vasto incendio a Calci, nel Pisano,. ANSA/ VIGILI DEL FUOCO

CALCI (PISA). – A Montemagno, la frazione del Pisano che domina la Valgraziosa devastata dal furioso incendio che da oltre 30 ore devasta il Monte Serra, oggi gli sfollati sono potuti tornare a casa. Almeno quelli che ce l’hanno ancora, perché alcune abitazioni, tra quelle più isolate e circondate da bosco e oliveti, sono andate completamente o parzialmente distrutte.

“Il fuoco in 18 minuti ha raggiunto la zona della Verruca – racconta Andrea Renieri – un tratto che a passo svelto si copre in un’ora e mezzo. La nostra casa è salva ma c’è chi ha perso tutto”. Come Attila, che ha visto la casa terribilmente compromessa dalle fiamme: “L’incendio – dice – si è portato via tutta la mia vita e i miei ricordi”.

Una coppia si avventura su una Jeep scendendo giù dal bosco. Hanno venduto ad agosto ma il marito è venuto lo stesso a portare pale e attrezzi utili. “Qui siamo tutti una famiglia – dice quasi piangendo – Ho venduto un mese fa ma vedere le case distrutte, forse una decina, mi fa malissimo. E poi il nostro monte non c’è più, sono persi decine di oliveti con migliaia di piante. E’ un paesaggio lunare”.

Sono ancora 430 gli sfollati per colpa dell’incendio che ha semidistrutto il Monte Serra, il massiccio che si erge al centro della Toscana. A Vicopisano sono 130 e l’incubo non è ancora finito perché il fuoco, in quella zona, è ancora vivo e le squadre dei soccorsi lavorano da giorni circondate dall’affetto e dalla preoccupazione per quello che può accadere.

Tra i volontari Francesco Falleni arriva da Livorno con la Svs Pubblica Assistenza: “Ieri a Calci abbiamo eseguito le disposizioni operative ricevute e cioè attacco diretto alle fiamme e questa mattina siamo stati dislocati per bonifica, controllo del territorio e a difesa delle abitazioni insieme ai vigili del fuoco. Ci ha dato il cambio una squadra notturna e un’altra nostra squadra opera su un altro versante”.

(di Gabriele Masiero/ANSA)

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