Di Maio attacca: “Manovra fuori schema”. Allarme Bankitalia

Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. Manovra
Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri la prossima settimana la “manovra migliore per il Paese”, secondo gli obiettivi del premier Giuseppe Conte e della sua squadra. Ma intanto il parto della prima finanziaria del governo di cambiamento si complica.

“Siamo a un bivio”, annuncia enfatico il vicepremier Luigi Di Maio, pronto a rischiare, a “stravolgere gli schemi” e a “non immolarsi sull’altare del debito” anche a costo di una guerra con il ministro dell’economia Giovanni Tria. Si fa sempre più acceso il match, sul ring già da settimane, tra il Movimento 5 Stelle e via XX Settembre.

In ballo ci sono i conti della prossima manovra che Palazzo Chigi cerca di tenere in piedi, nonostante i dubbi legati al rapporto deficit/Pil e al rischio di uno sforamento del tetto del 2%. Un numero oltre il quale Tria e i suoi tecnici non vogliono andare. E che preoccupa anche Bankitalia, che lancia il rischio “insostenibilità”.

Un’altra giornata di scintille per la manovra e per gli equilibri all’interno della maggioranza di governo. Eppure comincia con Matteo Salvini che a margine di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, annuncia che la prossima settimana la nota di aggiornamento al Def (propedeutica alla manovra) approderà al Consiglio dei ministri. “Finalmente, dopo tante parole e dopo aver lavorato giorno e notte, non si vede?”, chiede ai giornalisti.

Poi dal palco rassicura ironicamente Tria: “Gli direi: sta’ tranquillo. Sta’ felice”. E aggiunge: “Ma lui fa il suo mestiere, il ministro dell’economia che è quello di aprire e chiudere i cordoni della borsa”. Una precisazione forse per placare gli animi degli alleati a 5Stelle.

Ma il giorno non è quello giusto: il dibattito politico si è aperto al mattino con la bufera per le parole del portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, su una possibile “megavendetta” del governo contro dirigenti e funzionari di via XX Settembre che ostacolerebbero la missione-manovra dei 5 Stelle.

Nel pomeriggio dalla sua Puglia Conte si schiera: difende Casalino (“Ribadisco piena fiducia”) e rimarca il tutti-uniti: “Approfitto per ribadire la piena compattezza e unitarietà del governo nell’elaborazione della manovra economica”. E dal paese di Padre Pio continua: “Siamo tutti concentrati, a tutti i livelli, su un obiettivo, fare la manovra migliore per questo Paese”.

A sera, di ritorno dalla Cina, Di Maio spariglia di nuovo e affonda il colpo contro quelli dei ‘conti in ordine’, cioè Bankitalia ed Economia: “Sono giorni importanti per il nostro governo perché siamo a un bivio – racconta sul blog – Non c’è da scegliere tra la strada del deficit o quella del rigore” perché “dobbiamo decidere se avere il coraggio di stravolgere gli schemi e superare i dogmi del passato, oppure adeguarci a quello che i parrucconi di questo Paese sostengono”.

E continua: “i governi del passato si sono sempre compromessi perché sceglievano la via più semplice per se stessi e più difficile per i cittadini: quella delle carte a posto”. Il governo del nuovo è invece pronto a rischiare “noi che siamo all’interno di questi palazzi, non gli italiani”, perché secondo Di Maio “i cittadini hanno tirato già troppo la cinghia in questi anni per essere immolati ancora una volta sull’altare del debito, dello spread, della sobrietà e dei sacrifici”.

Sembrano lontane le perplessità di Bankitalia da un lato e del numero due della Lega Giancarlo Giorgetti dall’altro. “Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile”, ammonisce il governatore Ignazio Visco. Invoca cautela anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “Non possiamo trascurare i vincoli e gli impegni che ci vengono dall’Europa per non esporre la finanza pubblica ad altri rischi”, sottolinea e quindi chiede di “utilizzare al meglio tutte le risorse già disponibili”.

(Di Michela Suglia/ANSA)

Lascia un commento