Russia: Capo della Guardia Nazionale sfida Navalny a duello

Zolotov: il capo della guardia nazionale sfida a duello Navalny
Zolotov: il capo della guardia nazionale sfida a duello Navalny

MOSCA. – Un potente generale vicinissimo a Putin si dice pronto a indossare i guantoni per sfidare Alexiei Navalny e ridurlo a “una succulenta bistecca”. Il motivo di tanta rabbia? Il Fondo Anticorruzione guidato dall’oppositore ha pubblicato una video-inchiesta in cui denuncia “prezzi gonfiati” per l’acquisto degli alimenti destinati alle caserme della Guardia Nazionale.

Per il dissidente si tratta dell’ennesima storia di corruzione e abuso di potere. Ma per il generale Zolotov, che della Guardia Nazionale è il comandante, le parole di Navalny sono un’offesa alla sua dignità che va spazzata via con un duello. “Mi ha reso bersaglio di insulti, di affermazioni diffamatorie”, dichiara il generale rivolgendosi a Navalny in un filmato online.

“Da tempi immemori – prosegue con tono freddo ma deciso – alle canaglie viene spaccata la faccia e vengono lanciate sfide a duello”. Poi il generale getta il guanto: “Signor Navalny, nessuno ci impedisce di mantenere vive queste tradizioni. La sfido a duello: sul ring, sul tatami, dove preferisce. Prometto – minaccia – di ridurla a una succulenta bistecca”.

Il 64enne Zolotov parla in divisa. E certo fa impressione sentire parole del genere da un uomo che rappresenta lo Stato. Zolotov però rappresenta prima di tutto Putin. E’ stato a capo della sicurezza del leader russo ed è il comandante della Guardia Nazionale dal 2016, cioè da quando è stato creato questo nuovo corpo ai diretti ordini di Putin.

Tra i compiti della Guardia Nazionale c’è la lotta al terrorismo, ma i suoi militari possono anche usare la forza per “reprimere manifestazioni non autorizzate”, come quelle organizzate da Navalny, che per questo entra ed esce dal carcere. Il Cremlino ha subito difeso l’ufficiale. Secondo il portavoce di Putin, Navalny non è stato minacciato fisicamente e in ogni caso “è meglio estirpare la diffamazione alla radice”.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)

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