Levi’s Strauss contro Trump: “Basta armi facili”

L'entrata di un negozio Levi's
Un negozio Levi's

NEW YORK.- Il gigante del denim a stelle e strisce sfida il presidente Donald Trump sulle armi facili: Levi Strauss & Co. ha annunciato una serie di iniziative a sostegno dei gruppi che si battono per contenere le frequentissime stragi provocate negli Usa dalle armi da fuoco.

“Non possiamo più restare in silenzio davanti a una crisi che minaccia il tessuto delle comunità in cui viviamo e lavoriamo”, ha scritto Chip Bergh, l’amministratore delegato e presidente della storica azienda che vestiva i pistoleri del West, in una lettera su Fortune: “Gli americani non dovrebbero vivere nel terrore della violenza da armi da fuoco. E’ un tema che ci riguarda tutti. Tutte le generazioni e tutti i ceti sociali”.

I jeans Levi’s sono molto più che un capo di abbigliamento: sono uno stile di vita, icona della cultura pop che ha attraversato i secoli. Dai primi modelli a cinque tasche di metà Ottocento, e indossati dagli operai della ferrovia trans-americana, dai ‘miners’ e dai cowboy, fino a quelli maltrattati, stracciati, tinti o rappezzati divenuti la divisa dei “ribelli senza causa” dagli anni Cinquanta e dai bikers in sella alle Harley Davidson.

Sfidando i dazi imposti da Trump, la casa di motociclette di Milwaukee era stata la prima icona di stile americana a contestare le politiche del presidente minacciando di emigrare all’estero. Recentissima è poi la protesta di Nike che ha scelto l’ex campione del football americano ribelle Colin Kaepernick per la sua nuova campagna pubblicitaria “Credere in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto” attirandosi gli strali del presidente: “Un messaggio terribile”.

Per Levi’s è stata una decisione ponderata: “per tutto il mondo siamo il simbolo dei pionieri del West e delle grandi libertà americane”, ha spiegato il Ceo. Per questo non si parla di tentare di abolire il secondo emendamento della Costituzione che proclama il diritto degli americani a portare armi “né di accusare chi possiede fucili e pistole di essere degli irresponsabili”, quanto piuttosto di “fare passi basati sul buon senso e misurabili, ad esempio i controlli su chi acquista: questo servirebbe a salvare vite”.

Ed è così che nei prossimi quattro anni Levi’s donerà un milione di dollari a Ong e organizzazioni di che lavorano per contenere la violenza delle armi, tra cui Everytown for Gun Safety, fondata dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg nel 2014.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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