Fico star alla Festa dell’Unità, sala piena e abbracci

Ravenna, alla festa dell'Unità l'incontro con Graziano Delrio e Roberto Fico.
Ravenna, alla festa dell'Unità l'incontro con Graziano Delrio e Roberto Fico.

BOLOGNA. – E’ finita con il presidente appoggiato al bancone di uno dei bar della festa, prima a sorseggiare una birra con alcuni amici; poi a dissertare con i volontari – che gli chiedevano di andare avanti così – sulle origini della pizza fritta che qui si crede romagnola. “Ma io sapevo che era napoletana…” E ancora strette di mano alle persone in fila ai ristoranti dopo che all’arrivo aveva fatto il più classico dei giri nelle cucine firmando perfino un grande menù appeso.

Se era un esame, questa prima e unica presenza di un esponente dei 5 Stelle alla Festa nazionale dell’Unità, Roberto Fico l’ha passato in pieno. Già l’accoglienza era stata calorosa, con applausi a scena aperta quando ha attraversato la platea per andare nel retropalco. “No, non è la prima che vengo a una festa dell’Unità – ha detto all’esordio, lui che del Movimento è da sempre considerato l’anima di sinistra – Ma non ci andavo da 15 anni”.

E qui, prima che da esponente 5 Stelle, è venuto in quanto presidente di Montecitorio: “E andrò anche ad altre feste di altri partiti politici. Ma mi fa molto piacere essere qui e dibattere”. Un dibattito partecipatissimo, quello con Graziano Delrio: i posti a sedere tutti esauriti fin dalle 18.30, e molte persone in piedi sul fondo e ai lati della sala.

Un dibattito ampio e sempre rispettoso tra i due. Con un solo momento di ‘tensione’ quando mentre Fico ricordava i rimborsi che “non abbiamo mai preso”, qualcuno dal pubblico ha ricordato il caso dei fondi della Lega: “La Lega dovrà rispettare la sentenza come tutti i partiti o come tutti i cittadini italiani”, la risposta.

E proprio sul confine dei rapporti con l’alleato, l’esponente dei 5 Stelle ha cercato di dialogare con la platea democratica perché “conosco il mio movimento e so bene che nel contratto di governo ci si muove, ma su temi come l’immigrazione troppo al di là non si potrà più muovere”. La Diciotti? “Dovevano scendere tutte le 179 persone il primo giorno”.

Finito il confronto – chiuso con un augurio di buona festa dell’Unità – è proseguito l’abbraccio della Festa – frequentata, per l’occasione anche da alcuni 5 Stelle locali, in prima fila per i selfie con tanto di spilla del Movimento. Applausi, pacche sulle spalle, tanti saluti.

E perfino qualche incoraggiamento per il lavoro da fare di alcuni volontari in maglietta rossa, che dietro il bancone gli porgevano piadine e – appunto – pizze fritte. Lui si schermisce un po’, l’accoglienza? “Bella: momenti di partecipazione e condivisione ovunque siano sono fondamentali. Perché questo è il sale della democrazia”. Se poi da questo affetto di una sera nascerà qualcosa di diverso, lo dirà solo il tempo.

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