Pd al buio, Franceschini pensa a appello al centrosinistra

Assemblea nazionale del Partito Democratico
Assemblea nazionale del Partito Democratico (Foto Roberto Monaldo / LaPresse18-12-2016)

ROMA. – Il Pd prova, lentamente, a riorganizzarsi in vista del congresso e da domani molti big non renziani del partito interverranno all’incontro organizzato dalla forte corrente Areadem di Dario Franceschini a Cortona (Arezzo). La prima risposta alla sfezata politica del fondatore Walter Veltroni potrebbe arrivare dall’ex ministro della Cultura – in passato segretario dem -, pronto a lanciare un appello all’unità del centrosinistra in vista delle elezioni europee. Includendo magari anche i fuoriusciti dal Pd e ora in MdP, presente in Toscana con il coordinatore Roberto Speranza.

Ipotesi accolta con una certa freddezza dai renziani, non invitati all’incontro nella cittadina aretina, con l’eccezione di Lorenzo Guerini. Mentre l’unico candidato finora alla segreteria Nicola Zingaretti rinvia per troppe adesioni la convention a Roma in cui lancerà la sfida, Debora Serracchiani non esclude di correre per la guida del Pd. “Prendo in considerazione tutto anche la possibilità di candidarmi”, dice alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna la deputata, protagonista della stagione renziana, ma poi autocritica.

Intanto il segretario Maurizio Martina ribadisce che il congresso dem si terrà prima delle europee del maggio 2019, nonostante diverse voci speculino su un rinvio a dopo il voto, per non costringere il nuovo leader a gestire una eventuale sconfitta. “Noi stiamo già lavorando tanto col percorso che abbiamo tracciato. Il congresso sarà prima delle europee certamente – dice il segretario -. Le tappe che stiamo facendo, l’ultima proprio stamani davanti ai cancelli dell’Ilva di Taranto, danno il segno di un partito che torna dalle persone e in strada per stare al loro fianco e ripartire”.

“Il Pd serve a questo Paese – gli fa eco Serracchiani -, deve trovare la capacità di dialogare con le persone. Abbiamo il compito e il dovere di fare questo sforzo”. “Sono convinta che dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri errori – aggiunge l’ex presidente del Friuli Venezia Giulia -, io l’ho fatto nel mio piccolo anche per quanto riguarda l’amministrazione di cui ero a capo”.

Di diverso avviso l’ex ministro Carlo Calenda, iscrittosi al Pd dopo la debacle del 4 marzo. “Si continua a ritardare la riflessione non solo sulla sconfitta, ma sulla crisi della famiglia progressista internazionale – afferma -, credo che il terreno del confronto debba essere primariamente questo ed invece ci si continua ad occupare di altro e a rimandare un congresso che doveva svolgersi ieri e che invece non si vede ancora all’orizzonte”.

A Cortona ci sarà domani Paolo Gentiloni, l’ex premier che molti vorrebbero candidato alla segreteria. Nei restanti due giorni arriveranno Martina, Serracchiani, Andrea Orlando, Gianni Cuperlo, Marco Minniti e Zingaretti. E ancora Piercarlo Padoan, ex ministro dell’Economia, Annamaria Furlan segretario generale della Cisl, il sindaco di Milano Beppe Sala e la centrista Beatrice Lorenzin. Le conclusioni domenica con Franceschini.

(di Luca Laviola/ANSA)

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