Standard and Poor’s premia Eni, rating torna in classe A

Il logo dell'Eni: il cane a sei zampe
Descalzi: "Premiati con risultati in ciclo sfavorevole"

ROMA. – L’Eni ‘stacca’ l’Italia sul fronte del rating. Il gruppo petrolifero, su cui Standard and Poor’s aveva già un giudizio di un gradino migliore rispetto a quello sul debito della Repubblica, adesso avanza ancora di un altro ‘notch’ e torna in ‘classe’ A, lasciando quindi la categoria B. L’agenzia ha deciso di migliorare il proprio rating a lungo termine di Eni portandolo da BBB+ ad ‘A-‘ con outlook stabile, mentre ha confermato ad ‘A-2’ il giudizio a breve termine. Il rating dell’Italia è invece attualmente pari a BBB.

La ‘promozione’, ha spiegato l’Eni, si basa sul miglioramento degli indicatori finanziari correnti e previsionali, ottenuto grazie alla riduzione dell’indebitamento e alla generazione di cassa. Stando agli ultimi dati forniti dal gruppo in occasione della semestrale, infatti, il debito netto ha continuato a scendere portandosi sotto quota 10 miliardi, vale a dire il livello più basso registrato negli ultimi 11 anni. Anche la generazione di cassa continua ad aumentare da parecchi trimestri, anche grazie alla ripresa del prezzo del greggio.

Positiva, a giudizio di Standard and Poor’s, è anche la gestione delle dismissioni, secondo quel criterio di dual exploration model che prevede la scoperta di giacimenti e la successiva cessione di quote: S&P sottolinea infatti i vantaggi della vendita del 25% degli interessi nell’area 4 del Mozambico a ExxonMobil per circa 2,8 miliardi di dollari. Inoltre, aggiunge l’agenzia, “le iniziative di taglio dei costi e la ristrutturazione di tutti i business, specialmente quelli relativi alle operazioni mid e downstream, stanno procedendo come pianificato”.

Certo, si legge ancora, fondamentale è il contributo della divisione esplorazione e produzione (proprio di oggi è l’annuncio di una nuova scoperta a gas nel deserto dell’Egitto), che “genera il grosso dei profitti e del margine” e l’agenzia scommette che i nuovi progetti, “che sono meno costosi in termini di spesa operativa”, la renderanno ancora più forte.

“Sono particolarmente soddisfatto – commenta l’amministratore delegato Claudio Descalzi – di questo riconoscimento che premia quanto fatto in termini di potenziamento del nostro portafoglio upstream, di ristrutturazione dei business mid-downstream e di rafforzamento della nostra situazione patrimoniale. Tali risultati, conseguiti pur in presenza di un ciclo sfavorevole di mercato come quello degli ultimi anni, ci hanno consentito di mantenere un profilo di business solido e di riconquistare un rating di area A non appena il mercato è tornato a mostrare segni di maggiore stabilità”.

(di Francesca Paggio/ANSA)

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