Dai privati case agli sfollati del Ponte Morandi, anche a Grenoble

Una veduta della sommita' del Ponte Morandi da via Valter Fillak.
Una veduta della sommita' del Ponte Morandi da via Valter Fillak. ANSA/LUCA ZENNARO

GENOVA. – Tra i benefattori genovesi, e non solo genovesi, che hanno messo a disposizione una loro casa per aiutare gli sfollati di ponte Morandi c’è persino chi ha proposto un appartamento a Saint Tropez, a Grenoble o sul lago di Ginevra. Naturalmente queste offerte, per quanto allettanti, non sono state scelte dalla commissione valutatrice del Comune di Genova che ha selezionato le abitazioni rese disponibili da alcuni privati cittadini che hanno scritto alla mail creata ad hoc – [email protected] – e tuttora attiva.

Nell’elenco, in costante aggiornamento, pubblicato nelle ultime ore sul sito ufficiale del Comune e presso gli sportelli del Centro civico Buranello a Sampierdarena e della Scuola Caffaro a Certosa, ci sono per ora 74 immobili di proprietà privata, oltre ai 170 di proprietà pubblica destinati ai cittadini che da via Porro e via Del Campasso sono stati sfollati perché in ‘zona rossa’. Si tratta di alloggi che potranno essere consegnati entro 30 giorni.

Nell’elenco delle case private si trovano abitazioni dislocate in diversi quartieri cittadini, dai prestigiosi Albaro e Castelletto ai più comodi, da un punto di vista logistico, Rivarolo, Certosa, Sampierdarena, Bolzaneto. C’è anche qualche alloggio nell’immediato entroterra, a Sant’Olcese, o sulla costa del ponente, a Pegli e Pra’. C’è chi ha proposto un monolocale più servizi e chi ha fornito un 6 vani di oltre 150 metri quadri.

Presso l’Agenzia sociale per la Casa del Comune di Genova è stato istituito un apposito sportello a disposizione delle persone che intendono prendere in locazione oppure in comodato un alloggio di proprietà privata. “Stiamo agendo per dare alle persone la più ampia possibilità di scelta – ha detto l’assessore al Bilancio e alle politiche abitative Pietro Piciocchi – e vogliamo accompagnare e assistere i cittadini che devono decidere se richiedere alloggi pubblici oppure se rivolgersi a privati. Vogliamo lavorare perché le nuove collocazioni siano il più possibile stabili”.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale e della Regione Liguria è di consegnare le chiavi di una casa a tutti gli sfollati che ne avranno diritto, circa 300 famiglie, entro novembre. Alcuni cittadini potranno autonomamente trovare abitazioni in affitto, il cui canone potrà essere coperto grazie a un contributo pubblico tra i 400 e i 900 euro a seconda della consistenza del nucleo familiare.

(di Giulia Mietta/ANSA)