Presidente Confindustria, Boccia: “L’autunno sarà difficile”

Il presidente di Confindustria, Boccia, interviene dal palco durante un'assemblea.
Il presidente di Confindustria, Boccia, interviene dal palco durante un'assemblea.

RIMINI. – Sullo spread “non diciamo fesserie, perché ci aspetta un autunno difficile”. Il presidente di Confindustria non è mai stato tenero con questo governo, ma al Meeting di Rimini parla chiaro, al limite della durezza. “Ho visto che si mettono le mani avanti perché ci sarà un attacco” dei mercati “e si chiede che il popolo sia vicino”, ma gli investimenti dall’estero vengono pensati “a difesa dei soldi dei pensionati americani o per altri parametri”, anche di guadagno: non ci sono “fondi di investimento che vogliono far cadere un governo, si tratta solo di soldi”, afferma Vincenzo Boccia.

“Quando diciamo che aumenta lo spread e ci lamentiamo con gli altri, vorrei ricordare che lo spread è un effetto e non una causa: se confondiamo la causa con l’effetto dobbiamo fare un corso di formazione elementare dei fondamentali di economia e le parti sociali possono servire anche a questo”, aggiunge tra gli applausi dell’appuntamento annuale di Cl. Ai giornalisti dice di fatto ‘no’ all’ingresso della Cassa depositi e prestiti in Atlantia o comunque nella galassia delle autostrade (“quando c’è un privato sarebbe opportuno che il pubblico non entrasse, evitiamo di usare la Cdp per supportare dimensioni pubbliche ritornando a un passato che già abbiamo visto”) e chiede di far presto sull’Ilva, “anche perché a fine settembre finisce la cassa”.

Ma è al governo che guarda di più, in accordo con il segretario della Cisl che da parte sua chiede al “presidente Conte, che non abbiamo mai incontrato come parti sociali” di iniziare “un confronto costruttivo con chi rappresenta il lavoro e i lavoratori”.

Anche Annamaria Furlan è tagliente. “La ‘decrescita felice’ è percepita solo da chi ha un lavoro e un lavoro ben pagato – afferma il segretario della Cisl – mentre chi non ha tutto questo non la percepisce proprio”, con Boccia che schiaccia la palla: “La decrescita felice per me è solo infelice”.

Quindi sì a un tavolo con il governo in vista della legge di Bilancio, che secondo il presidente dell’associazione industriale può conteggiare a parte le spese per il piano di monitoraggio e ripristino delle infrastrutture dopo il crollo del ponte Morandi. Ma “bisogna stare attenti a non fare politiche allegre in termini di deficit, non dobbiamo dare assolutamente agli investitori una percezione di rischiosità del Paese”. Insomma: attenzione alla credibilità, senza fesserie.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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