Sparano pallini contro indiano, denunciati quattro ragazzi

Pattuglia dei Carabinieri di notte
Carabinieri sul luogo dell'incidente. ANSA/CARABINIERI

LATINA. – Hanno sparato con un fucile a pallini contro un indiano, al momento, senza un perché. Lo hanno ferito, anche se lievemente, mentre l’uomo, un bracciante agricolo di 41 anni, stava andando in bicicletta sulla via Pontina, nel pressi di Terracina in Provincia di Latina. L’episodio è avvenuto domenica scorsa e nel giro di pochi giorni i carabinieri, grazie alle immagini delle telecamere che hanno ripreso l’auto da cui sono partiti i colpi, hanno identificato e denunciato a piede libero quattro ragazzi: tre 18enni, tra cui anche una ragazza, e un minorenne.

Al momento non sarebbero emersi motivi razziali dietro il gesto e i quattro dovranno rispondere di lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose e porto di armi o oggetti atti ad offendere. “C’è un abisso di dignità tra un lavoratore che di domenica sera torna in bicicletta dai campi dove ha faticato tutto il giorno e questi quattro ragazzetti annoiati che si divertono a sparargli contro dei piombini – tuona il sindaco di Terracina Nicola Procaccini (FdI) – magari sono proprio tra quelli che si lamentano perché non c’è lavoro e scaricano le responsabilità di ogni cosa su tutti tranne che su loro stessi. Piuttosto che in galera, andrebbero mandati a lavorare nei campi per fargli comprendere quanto grande sia il sacrificio di chi svolge un’attività del genere”.

Nell’ultimo mese, ad Aprilia, sempre nel Pontino, si sono registrati altri due episodi di violenza contro gli immigrati. A Ferragosto un camerunense di 50 anni è stato ferito in strada da alcuni piombini sparati con un fucile da una finestra. Tre ragazzi, un 19enne e due minorenni, sono stati denunciati. “Il colpo è partito per errore”, si sono giustificati. Il 29 luglio, invece, è morto un marocchino di 43 anni. E’ stato inseguito in auto da alcuni residenti che lo ritenevano un ladro. Nella corsa è finito contro un muretto e una volta uscito dall’auto è stato probabilmente picchiato. Due residenti sono stati denunciati con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

L’episodio di Terracina, così, potrebbe essere anche una bravata frutto, si teme, di emulazione. Le indagini però sono ancora in corso. Anche perché i quattro ragazzi denunciati, pur appartenendo a famiglie normali, avevano diversi precedenti: due per furto e danneggiamento, la ragazza per lesioni ed estorsione.

A quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Terracina, guidati dal capitano Margherita Anzini, i quattro dopo essersi armati di un fucile da softair di libera vendita hanno colpito il bracciante indiano in sella alla bici con vari colpi, utilizzando verosimilmente pallini in alluminio. A loro i militari sono arrivati analizzando le immagini dei filmati delle videocamere, anche private, che si trovavano in zona, lungo la Pontina all’altezza di via Badino. Dai filmati è stato individuato il modello dell’auto da cui sono partiti i colpi: una Chevrolet Matiz.

Nei giorni successivi i carabinieri della stazione di Terracina hanno fermato tutte le auto di questo modello, isolando quelle che avevano determinate caratteristiche individuate dalle immagini ed escludendo poi proprietari anziani e donne sono arrivati ad identificare l’utilizzatore della vettura e gli altri componenti del gruppo. In casa del ragazzo che guidava l’auto è stata ritrovata l’arma, un softair di libera vendita, fedele riproduzione di un’arma da guerra.

Il tenente colonnello del comando provinciale dei carabinieri Pietro Dimiccoli, sottolineando la gravità dei fatti, ha invitato a denunciare alle forze dell’ordine episodi analoghi.

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