Ira delle famiglie: “Li hanno uccisi”. Funerali di Stato per pochi

Un'immagine della camera ardente per le vittime del ponte crollato il 14 agosto allestita alla Fiera di Genova: un prete consola un famigliare.
Un'immagine della camera ardente per le vittime del ponte crollato il 14 agosto allestita alla Fiera di Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

ROMA. – “Mio figlio è stato ammazzato”: le parole di Roberto Battiloro, il papà di Giovanni, uno dei quattro ragazzi di Torre del Greco (Napoli) morti a Genova, sintetizzano la rabbia e l’amarezza dei familiari delle vittime del crollo del ponte. La maggior parte dei congiunti si sfila allora dai funerali di Stato e decide di piangere i propri cari in forma privata.

Sarà l’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, a celebrare i funerali solenni, domani mattina, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, a partire dal Presidente Sergio Mattarella. “E’ una scelta dei familiari ai quali va tutto il rispetto, e che certamente farà pensare chi di dovere”, ha detto il cardinale, commentando il fatto che solo 18 bare, meno della metà delle vittime, saranno benedette domani alla Fiera.

Dal governo il commento del vicepremier Luigi Di Maio: “Non posso biasimare le famiglie che hanno scelto di celebrare i funerali nel proprio comune di appartenenza, anche in dissenso con uno Stato che invece di proteggere i loro figli, ha preferito per anni favorire i poteri forti”.

C’è amarezza nelle parole del padre cappuccino, padre Mauro Brezzo, che dal 14 agosto non si è mosso dall’ospedale San Martino per portare conforto ai feriti e ai familiari delle vittime: “Sono pochi quelli che aderiscono ai funerali di Stato. Tanti non vogliono fare la passerella, e li capisco. Se invece di spendere i soldi per venire qui li avessero dati a questa povera gente, sarebbe stato meglio”.

Don Massimiliano Moretti, parroco di Nostra Signora Assunta e S. Zita a Genova, spiega: “Credo ci sia una fortissima disaffezione verso la politica e questo è un campanello d’allarme forte e chiaro che deve arrivare ai nostri politici. E’ necessario che la politica riprenda in mano il governo del Paese, un Paese che soffre, e che si attrezzi a convergere sul bene comune, senza continuare a fare campagna elettorale”.

Nel napoletano, dove si sono svolti i primi funerali privati, la disaffezione si è trasformata in rabbia e nello striscione: ‘Antonio, Matteo, Giovanni e Gerardo… non è stato il fato ma lo Stato!’. “Non si può, non si deve morire per negligenza – ha detto nell’omelia il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli -, per incuria, per irresponsabilità, per superficialità, per burocratismo, per inedia, perché questa è la vera violenza, è la violenza contro la persona, contro l’umanità”.

Sono stati celebrati in forma privata, a Serra Riccò (Genova) anche i funerali di Francesco Bello, 42 anni, precipitato con la sua auto dal ponte crollato. Alla cerimonia c’erano la compagna, che lavorava con lui in una ditta a Genova, i familiari e tanti amici.

Si sono svolti nella chiesa dei santi Jacopo e Filippo, a Pisa, i funerali di Alberto Fanfani e Marta Danisi. Le esequie si svolgono nella parrocchia dove la giovane infermiera cantava nel coro e dove a maggio dell’anno prossimo avrebbe sposato il fidanzato anestesista. “Marta e Alberto, questo è il vostro matrimonio”, ha detto durante l’omelia don Roberto Jankovic.

Si svolgeranno a Busalla (Genova) i funerali di Elisa Bozzo, 34 anni. Funerali tra pochi congiunti anche per Stella a Foiano della Chiana (Arezzo). “La nostra scelta di celebrare i funerali in forma privata non è polemica – ha spiegato il fratello Francesco – ma solo per tenere il nostro dolore privato e perché noi abbiamo un altro culto”, evangelico.

Come anche ci sarà anche una benedizione islamica chiesta dai parenti albanesi di una delle vittime, a cura del Centro islamico genovese.

Domani lutto nazionale e rinuncia agli spot non solo la Rai ma anche Mediaset. Fermo il Porto di Genova ma saranno a lutto anche alcuni monumenti nazionali sui quali, in ricordo della tragedia, la sera si spegneranno le luci, dalla Mole di Torino al Colosseo di Roma.

(di Manuela Tulli/ANSA)