Allarme Pentagono, Cina sviluppa bombardieri nucleari

Un F-16 jet (S) della Forza aerea di Taiwan segue un H-6 bomber (D) della Forza aerea cinese durante un'incursione nello spazio aereo di Taiwan
Un F-16 jet (S) della Forza aerea di Taiwan segue un H-6 bomber (D) della Forza aerea cinese durante un'incursione nello spazio aereo di Taiwan. EPA/TAIWAN AIR FORCE HANDOUT

WASHINGTON. – La Cina punta allo sviluppo di bombardieri nucleari che potranno essere operativi in 10 anni e sta già addestrando i piloti, anche a colpire “probabilmente” gli Stati Uniti e i suoi alleati. Il Pentagono lancia l’allarme alla vigilia di nuovi colloqui tra Washington e Pechino per tentare di disinnescare un’altra guerra, quella dei dazi. Immediata la replica: gli Usa sono “pieni di una mentalità da guerra fredda”, ha accusato un portavoce del ministro della Difesa cinese.

“Negli ultimi tre anni, la Cina ha allargato rapidamente le aree operative dei suoi bombardieri, guadagnando esperienza in regioni marittime critiche e probabilmente addestrando ad attacchi contro gli Usa e i suoi alleati”, afferma un rapporto annuale del dipartimento della Difesa, dopo che Pechino e Mosca sono stati indicati come competitor strategici globali.

La Cina, stando al Pentagono, “sta lavorando su bombardieri strategici a lungo raggio invisibili con una capacità nucleare che potrebbe essere operativa nei prossimi 10 anni”, in aggiunta a quelli già in uso. “Il dispiegamento e l’integrazione di bombardieri con capacità nucleari doterebbe la Cina, per la prima volta, di una ‘triplicità’ di sistemi di lancio diffusi su terra, mare e aria”, si legge nel documento.

Secondo la difesa Usa, Pechino sta attuando “la più completa ristrutturazione della sua storia per diventare una forza capace di combattere operazioni congiunte”. Un obiettivo, prosegue il rapporto, per il quale lo scorso anno la Cina ha investito 190 miliardi di dollari, mentre intende stanziarne altri 240 entro il 2028 nonostante il previsto rallentamento economico (ma gli Usa hanno appena varato un bilancio per la difesa da 717 miliardi di dollari).

In una dimostrazione di forza, lo scorso maggio per la prima volta i bombardieri cinesi H-6K (a capacità nucleare) sono atterrati in una delle isole artificiali realizzate nel mare cinese meridionale, oggetto di contesta con altri Paesi. Nello stesso mese il Pentagono ha ritirato l’invito alla Cina per una esercitazione navale multinazionale. Lo scorso agosto, invece, sei H-6K hanno attraversato lo stretto di Miyako nel sud-ovest delle isole giapponesi e per la prima volta si sono diretti a nord per volare a est di Okinawa, dove ci sono 47 mila soldati americani.

L’allarme del Pentagono non riguarda solo i bombardieri nucleari: Pechino “continua a rafforzare le sue capacità militari spaziali nonostante la sua posizione pubblica contro la militarizzazione dello spazio”. Anche per questo Donald Trump ha ordinato recentemente la creazione di una nuova forza spaziale a stelle e strisce.