BOGOTÁ – Finalmente è arrivato il gran giorno per Iván Duque che ha giurato come Presidente della Colombia in sostituzione di Juan Manuel Santos.
Santos, che ha già dichiarato la sua intenzione di ritirarsi definitivamente dalla politica, è stato l’artefice della firma dell’accordo di pace con le Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane, FARC, mettendo così fine a più di 70 anni di guerra civile.
Sebbene tutti i colombiani abbiano desiderato a lungo la fine della violenza, l’accordo di pace al quale sono giunti Santos e la guerriglia ha lasciato un sapore amaro nella bocca di molti.
Iván Duque, che ha vinto le scorse elezioni grazie al sostegno dell’ex Presidente Álvaro Uribe, acerrimo nemico dell’accordo di pace così come è stato firmato, dovrà gestire una situazione difficile e delicata. Certamente non sarà facile per lui mantenere la promessa di “unire tutti i cittadini” fatta durante il discorso di investitura.
Duque dovrà affrontare anche altri nodi importanti come la diseguaglianza sociale, le asimmetrie regionali, la corruzione, il narcotraffico e l’insicurezza.
Tra i tanti problemi, anche quello delle relazioni con il Venezuela, oggi particolarmente tese a seguito dell’attentato al Presidente Maduro e alla marea di venezuelani che giornalmente varca la frontiera nella speranza di un futuro migliore.
