Argentina: inchiesta sui governi Kirchner, tangenti milionarie

Nestor e Cristina Kirchner si passano il bastone del comando
Nestor y Cristina Kirchner Archivo.

BUENSO AIRES. – La giustizia argentina indaga su un giro di tangenti per l’equivalente di circa 170 milioni di euro che sarebbero state pagate da importanti imprenditori per ottenere appalti pubblici durante almeno dieci anni della stagione in cui governarono Néstor e Cristina Fernández de Kirchner.

Il quotidiano La Nación quantifica, citando fonti giudiziarie anonime, l’ammontare delle tangenti nello scandalo venuto alla luce ieri quando il giudice Claudio Bonadío ha ordinato l’arresto di una decina di ex funzionari e imprenditori, citando inoltre in tribunale per il 13 agosto l’ex presidente Cristina Kirchner, attualmente senatrice.

I media argentini paragonano quanto sta accadendo con l’operazione giudiziaria ‘Lava Jato’ condotta in Brasile dal giudice Sergio Moro, che ha aperto le porte del carcere a imprenditori e personalità politiche, fra cui lo stesso ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

Bonadío, ha spiegato il giornale, si avvale del contenuto di otto quaderni in cui Oscar Centeno, un ex autista del ministero della Pianificazione, annotò meticolosamente date, luoghi e nomi dei suoi viaggi per ricevere e trasportare almeno l’equivalente di 45 milioni di euro.

Ma questa cifra, secondo quanto pubblica La Nación, potrebbe superare i 170 milioni di euro se si tengono in conto pagamenti che Centeno, ex autista dell’allora ‘numero due’ del ministero della Pianificazione, Roberto Baratta, annotò in forma meno specifica”.

Baratta è stato arrestato e fra gli imprenditori finiti preventivamente dietro le sbarre vi sono Carlos José Mundin, della società BTU SA; Carlos Wagner, di Esuco ed ex presidente della Camera argentina delle costruzioni; Francisco Valenti, di Industrias Pescarmona; Walter Fagyas, ex-presidente di Enarsa; Javier Sánchez Caballero, ex-CEO di Iecsa, impresa appartenuta alla famiglia dell’attuale presidente Mauricio Macri; Jorge Neira, massimo responsabile di Electroingeniería e Armando Losón, presidente di Albanesi Constructora.

Il giudice argentino Claudio Bonadío presenterà nei prossimi giorni una richiesta di revoca dell’immunità per la ex presidente e attuale senatrice Cristina Kirchner nel quadro della causa per corruzione nella concessione di opere pubbliche aperta contro ex funzionari e imprenditori argentini del decennio in cui lei ed il marito defunto, Néstor Kirchner, furono ai vertici dello Stato.

Fonti giudiziarie anonime hanno indicato al quotidiano La Nación che la richiesta sarà presentata alle autorità del Senato, non appena possibile, e probabilmente dopo l’interrogatorio della Kirchner fissato da Bonadío per il 13 agosto.

Allo scoop del giornale argentino, vicino al governo, risponde il quotidiano di opposizione ‘Pagina 12’ ponendo “otto interrogativi che per ora non hanno risposta” e che riguardano la affidabilità degli otto quaderni, e del loro contenuto, in cui un ex autista del sottosegretario per la Pianificazione del passato governo, conosciuto per la sua scarsa cultura, ha minuziosamente annotato, con brillantezza di linguaggio, per dieci anni tutti i movimenti legati alle tangenti, quantificandole fra 52 e 200 milioni di dollari.

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