Musei, Bonisoli: “Più giornate gratis ma senza vincoli”

Il Colosseo inquadrato tra i papaveri a Roma.
Il Colosseo inquadrato tra i papaveri a Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – “Le giornate gratuite nei musei resteranno. Anzi, il nostro impegno è quello di farle aumentare”. Con un messaggio sui social il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli torna sull’abolizione a fine estate delle prime domeniche gratis nei musei che da ieri continua a scatenare sia grande plauso che rovente polemica.

Bonisoli condivide anche un post del sottosegretario del Mibac Gianluca Vacca che spiega: “Il ministero sta lavorando su nuove formule volte ad aumentare il numero dei giorni gratuiti in cui poter visitare i musei e i siti culturali in tutta Italia”.

Con il ministro, infatti, si sono schierati tra gli altri anche molti direttori di musei dal direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt (“è diventata una specie di speculazione che non ha alcun senso sociale”) a quello del Museo Nazionale di Paestum Gabriel Zuchtriegel (“una decisione che favorisce ulteriormente l’autonomia dei musei”).

“Io sono favorevole a dare ampia libertà ai direttori – spiega Alfonsina Russo alla guida del Colosseo, il monumento più visitato d’Italia, e di tutto il Parco Archeologico – perché ogni museo vive in un contesto specifico. E in quello va studiato e gestito”. “Alcuni – sottolinea – continueranno a proporre la prima domenica del mese gratuita, altri no”.

Assolutamente contrari – oltre all’ex titolare del dicastero e “creatore” delle domeniche gratuite Dario Franceschini che ieri aveva subito chiesto a Bonisoli di ripensarci perché “le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico” – oggi si sono detti tra gli altri il sindaco di Milano Giuseppe Sala (“Noi andiamo avanti con la gioia di vedere così tanti cittadini e turisti visitare i nostri musei”) e quello di Ercolano Ciro Buonajuto (“Grazie alla Domenica al Museo, negli ultimi tre anni e mezzo migliaia di famiglie hanno potuto scoprire Ercolano”).

Bonisoli da parte sua in un lungo video sui social ha spiegato così la sua scelta: “Le domeniche gratuite vanno superate: erano grande bella cosa per promuovere i musei all’inizio ma adesso ci sono delle opportunità per fare di più e meglio”. “Vuol dire – spiega – che si potrà differenziare per giorni della settimana, per stagioni, per tipologia, per fascia d’orario e quant’altro e soprattutto adattare le regole a quelle che sono le singole specificità dei luoghi. Perché Milano non è Pompei. La gratuita, che è importante, resterà e anzi realmente sarà pure aumentata proprio per far sì che, attraverso un’operazione di valorizzazione intelligente, si riesca a rendere più fruibile quello che è il nostro enorme patrimonio a grande numero di cittadini indipendente dalle condizioni economiche. E’ un nostro impegno e lo manterremo in futuro”.

Il ministro aveva anche detto “migliaia di turisti stranieri arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis”. Su questo punto entra a gamba tesa il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Se fosse stato almeno una volta a Londra nella vita, avrebbe visto che la National Gallery, uno dei più importanti musei del mondo, è ad accesso gratuito. Pertanto gli stranieri non si meraviglierebbero affatto di una possibilità di fruizione gratuita del nostro patrimonio artistico e culturale. Questa affermazione da sola giustificherebbe le sue dimissioni”.

Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Urbino, segretario nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali che dopo il plauso per l’abolizione delle domeniche chiede a Bonisoli di metter “fine ai dati gonfiati una volta per tutte”: “Aumentano gli introiti ma è calato del 50% il gettito pubblico”.

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