Famiglia Cristiana: “Vade retro Salvini”. Lui: “Pessimo gusto”

La copertina di Famiglia Cristiana con la frase "Vade retro Salvini" e una sua foto
La copertina di Famiglia Cristiana.

ROMA. – Non si sente Satana il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Reagisce quindi con stizza quando apprende che Famiglia Cristiana l’ha messo in copertina con il titolo ‘Vade retro’. E parla di “pessimo gusto” da parte del settimanale.

Intanto, il titolare del Viminale annuncia altri 400 posti entro l’anno nei Centri per il rimpatrio ed una misura – da inserire nel decreto sicurezza che sarà approvato entro l’estate – per bloccare la domanda di asilo a chi commette reati. Nel numero domani in edicola il periodico apre con l’emergenza migranti e fa il punto sull’impegno della Chiesa “contro certi toni sprezzanti e non evangelici”.

Nel mirino Salvini, ritratto in copertina sotto una mano che si leva nel gesto, appunto, di indicare il “Vade retro” del titolo. “Niente di personale o ideologico”, precisa il settimanale, “si tratta di Vangelo”. Quando al Senato i giornalisti gli riferiscono della scelta di Famiglia Cristiana, il ministro appare in un primo tempo sorpreso: “Ciumbia! Addirittura Satana?”.

Poi si accalora: “mi sembra di pessimo gusto. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l’ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare l’accostamento al diavolo”. Fa comunque sapere di “avere quotidianamente il sostegno di tante donne ed uomini di Chiesa.

C’è modo e modo di pensarla anche all’interno delle gerarchie ecclesiastiche. Il catechismo dice che l’accoglienza è un dovere nella misura del possibile ed in Italia la misura è colma”. Critico l’ex segretario del Pd Matteo Renzi. “Se in campagna elettorale – twitta – mostri in modo strumentale il rosario. Se fai finta di giurare sul Vangelo. Se fai la battaglia per il crocifisso nelle sale pubbliche, non hai diritto di arrabbiarti per una copertina di Famiglia Cristiana”.

Preoccupazioni per il “veleno del razzismo” che “continua a insinuarsi nelle fratture della società” è stata inoltre espressa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione degli 80 anni del ‘Manifesto della Razza’, fatto proprio dal fascismo il 25 luglio 1938. Il ministro dell’Interno non si sente però chiamato in causa. “Il presidente – spiega – ricorda un passato che non dovrà mai più tornare. E’ folle e fuori dal mondo ritenere una razza superiore ad un’altra”.

Salvini ha esposto al Senato le linee programmatiche del suo ministero, soffermandosi ovviamente sul capitolo migranti. C’è un trend in calo degli sbarchi che “si è consolidato a partire dall’1 giugno quando si è insediato il governo: da quella data sono sbarcati, ad oggi, 4.677 migranti, a fronte di 34.220 dello stesso periodo dell’anno precedente (-86%). Nonostante questi numeri restituiscano fiducia nella possibilità di contenere il fenomeno – ammonisce – ritengo che permangano forti elementi di preoccupazione”.

Per questo ribadisce la linea dura, annunciando anche una rivisitazione del sistema di accoglienza, aumentando la capienza dei Centri per i rimpatri dagli attuali 880 a 1.280 posti, con l’apertura di siti a Macomer, Modena, Gradisca d’Isonzo e Milano. Si punta inoltre ad “ampliare la platea dei reati la cui commissione comporta il trasferimento in un Cpr, ai fini dell’espulsione”.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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