Trump invita Putin, ira degli 007 tenuti all’oscuro

Donald Trump e Vladimir Putin in un'immagine d'archivio.
Donald Trump e Vladimir Putin in un'immagine d'archivio. FOTO EPA/MIKHAIL KLIMENTYEV/SPUTNIK/KREMLIN POOL

WASHINGTON. – Donald Trump spiazza ancora tutti e compie un altro importante passo per rafforzare quelle relazioni con Vladimir Putin che sembrano destinate a diventare sempre più ‘speciali’. Lo zar del Cremlino sarebbe stato infatti invitato a Washington, probabilmente alla Casa Bianca, per proseguire il lavoro avviato ad Helsinki. E da Mosca arriva una chiara apertura: “Siamo pronti a discutere questa possibilità”, assicura l’ambasciatore russo negli Stati Uniti.

La data ancora non c’è, ma si parla del prossimo autunno: probabilmente prima di novembre, quando negli Stati Uniti sono in programma le elezioni di metà mandato in cui verrà rinnovata gran parte del Congresso. Un voto – ha confermato lo stesso segretario di Stato americano Mike Pompeo – su cui ancora una volta aleggia lo spettro delle interferenze di Mosca.

Tutto questo non sembra però fermare il tycoon: “Ci sono già discussioni in corso” per organizzare la visita del presidente russo, assicura il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, mentre ancora non si placano la polemiche per come sono andate le cose ad Helsinki, a causa della mancanza di dettagli e delle affermazioni contraddittorie dello stesso presidente americano. A cui Putin avrebbe proposto anche un referendum sull’Ucraina, stando a fonti diplomatiche.

A distanza di oltre una settimana in molti però continuano a chiedersi se Trump non sia in realtà manipolato dallo stesso Putin, mentre monta la frustrazione di 007, militari e diplomazia che ancora oggi faticano a ricostruire cosa davvero si siano detti i due leader nel summit finlandese. Una frustrazione che si trasforma in rabbia ai vertici dell’intelligence Usa, tenuti all’oscuro anche delle mosse della Casa Bianca per organizzare un nuovo vertice.

Mosse di cui il capo degli 007 Usa, Dan Coats, è venuto a conoscenza durante un’intervista pubblica non nascondendo l’enorme sorpresa, come testimoniano le immagini televisive. Indice della confusione del momento è anche il caso esploso nelle ultime ore attorno all’unico americano presente al faccia a faccia di Helsinki, l’interprete di Trump.

Di fronte all’incertezza su cosa realmente si sia deciso su dossier come la Siria o l’Ucraina in molti vorrebbero far testimoniare in Congresso Marina Gross, funzionario di lungo corso del Dipartimento di stato con approfondita conoscenza della lingua russa. In subbuglio però la categoria degli interpreti, legati a un codice etico di riservatezza che non ammette eccezioni, anche se a chiedere l’audizione sono alcuni esponenti di Capitol Hill.

Intanto a sorpresa la cancelliera tedesca Angela Merkel ha commentato positivamente l’eventuale invito di Trump a Putin: “Penso che si debba tornare alla normalità per cui un presidente americano e un presidente russo si incontrino”, ha affermato. Nessuna parola però sulla possibilità per ora di rivedere la politica delle sanzioni a Mosca.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)