A Cattolica: dal coma al risveglio, festa in strada per Gabi

Primo piano di Gabriella durante la cena.
Gabriella durante la cena.

CATTOLICA (RIMINI). – E’ la notte del 28 agosto di un anno fa, quando le sirene dell’ambulanza stracciano la quiete di via Fleming, una appartata stradina di Cattolica, la ‘Regina della Riviera romagnola’. Quando l’auto riparte, a bordo c’è Gabriella, la Gabi come qui la chiamano tutti, col cuore fermo e gli occhi sbarrati.

Gabi è il motore sorridente di questa via lontana dal viavai dei turisti e dei bomboloni caldi a tutte le ore: da poco superati i 70, una vita di lavoro duro e amatissimo alle spalle, due figli ormai grandi, piglio da leader naturale. Ha orecchie capaci di ascoltare, mani grandi per fare, lingua incapace di dir male. Ecco perché tutti qui le vogliono bene, e quando l’ambulanza se la porta via in quella notte d’estate, intorno è solo dolore e silenzio.

Grazie ai soccorsi veloci e all’aiuto di chi era in casa quella notte, il cuore riparte ma Gabi non si risveglia: coma, quattro lettere verso la paura. Quell’infarto, spiegano i medici, è stato violentissimo, il timore è che oltre al cuore abbia squassato il cervello. E nella remota ipotesi dovesse un giorno risvegliarsi, nessuno può prevedere con quali danni.

“Di speranze ce ne hanno sempre date troppo poche” racconta uno dei figli. Ma lo dice sorridendo, perché a 11 mesi di distanza è con tutti gli amici della via per festeggiarla, la Gabi, che non soltanto dopo cinquanta giorni di coma ha riaperto gli occhi ma che – dopo mesi di ospedale – è tornata nella sua casa, e di quel malanno non ha ricordo né porta tracce visibili.

“Non so cosa sia accaduto – ci racconta lei mentre sulla tavolata di venti metri e più sfilano grigliate di pesce, bottiglie di vino, liquori e dolci casalinghi – ma ho soltanto in mente l’inquietudine al risveglio, la voglia di tornare qui”. “Ogni tanto – ricorda Elisabetta, con la voce sottile e gli occhi felici – facevamo ascoltare a Gabriella la voce di Giulio, il mio bambino, nella speranza che lo riconoscesse”.

La festa è una promessa mantenuta: l’amica Nadia, andando a trovare la Gabi, le aveva assicurato una maxi cena per tirare tutti un sospiro di sollievo, alla maniera di questi luoghi: con cibo abbondante, vino e risate. E tutti ci sono, nessuno manca: da Giulio, la voce in cuffia dei giorni bui, tre anni da compiere, alla signora Miranda, decana della via, con il vestito della festa e il sorriso delle grandi occasioni.

Da Maria Cristina, che da anni vive a Roma ma a Cattolica ha il cuore, ad Andrea, che fino all’ultimo ha temuto di non esserci: impegnatissimo manager di una maison di moda, è sempre in giro per il mondo. Ieri a Copenhagen, domani a Milano. Ma oggi è in via Flemning a festeggiare la Gabi, la sua mamma, che sorride vittoriosa nell’abbraccio della grande famiglia della sua strada.

(di Francesco Fabbri/ANSA)

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