Colombia: Santos promulga legge per Tribunale per pace (Jep)

Il presidente cubano Raul Castro stringe le mani del presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle FARC Rodrigo Londono 'Timochenko' Echeverri, tutti in camicia bianca, a conclusione della trattativa di pace. Archivio
Il presidente cubano Raul Castro stringe le mani del presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delle FARC Rodrigo Londono 'Timochenko' Echeverri a conclusione della trattativa di pace. Archivio. EPA/ALEJANDRO ERNESTO

BOGOTA’ – Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha promulgato a Bogotà la nuova legge che stabilisce il Codice delle procedure del tribunale operante nell’ambito della Giustizia speciale per la pace (Jep), ma ha sottolineato che due dei suoi articoli sono a suo avviso incostituzionali. Lo riferisce Radio Caracol.

Il capo dello Stato ha ricordato che il Jep è lo strumento giudiziario operativo inserito negli Accordi di pace firmati a L’Avana nel 2016 fra il governo e la guerriglia delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). “Ora – ha sottolineato – abbiamo tutti gli strumento che ci permetteranno di vedere i risultati concreti e dimostreranno che questi Accordi non rappresentano un pretesto di impunità per nessuno”.

Santos si è tuttavia rammaricato per aver dovuto promulgare la legge contenente due articoli, a suo avviso, “chiaramente incostituzionali”, e che “sarà compito della Corte costituzionale esaminare”. Il primo di essi sospende i processi riguardanti i militari per 18 mesi, mentre viene creato un tribunale speciale per celebrarli. Il secondo invece segnala che per quanto riguarda i procedimenti di estradizione, la Jep non può ordinare che si raccolgano prove.

In ogni caso, ha indicato Santos, “con questa nuova norma si sta rendendo possibile che i massimi responsabili” dei reati commessi nel quadro del lungo conflitto “si presentino davanti alla giustizia, eliminando il rischio di impunità”. Il capo dello Stato ha concluso che “la prova di questo è che stiamo vedendo i membri del segretariato della ex guerriglia “seduti di fronte ai giudici, cosa che molti avevano detto ripetutamente che non sarebbe mai avvenuta. Una situazione che coinvolge anche generali dell’esercito e agenti speciali dello Stato”.

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