Allarme banche: “Italia scelga Ue o rischio Sudamerica”

Ignazio Visco insieme a Mario Draghi
Mario Draghi e Ignazio Visco

ROMA. – La sintonia con il ministro dell’economia Giovanni Tria e la sua linea prudente è chiara e profonda ma le banche italiane, per voce del presidente Abi Antonio Patuelli, hanno lanciato un forte avviso al nuovo esecutivo e alla sua maggioranza ‘sovranista: “la scelta strategica” dell’Italia deve essere di “partecipare maggiormente all’Unione Europea” ha detto Patuelli all’assemblea dell’associazione con un “maggior impegno nelle responsabilità comuni” altrimenti la nostra economia “potrebbe finire nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani”.

Un affondo da parte di Patuelli (rieletto fino al 2020) che arriva dopo un atteggiamento attendista e prudente e senza preclusioni tenuto dal mondo finanziario sia dopo le elezioni del 4 marzo sia dopo la formazione del nuovo governo. Ma poi l’impennata dello spread a seguito dei piani (poi rimossi) di cancellazione del debito Bce e della nomina di esponenti anti euro nelle commissioni aveva messo in allarme il comparto.

Le rassicurazioni di Tria all’Europa e alla Bce avevano calmato le acque e anche il suo discorso all’Abi è stato misurato ma gli investitori, come ha ricordato l’ad di Intesa Carlo Messina (che nei giorni scorsi aveva lamentato gli effetti negativi dell’impennata dello spread), “sono in attesa” delle misure più ‘pesanti’ che saranno nella manovra (investimenti e riforma fiscale) anche il primo ‘assaggio’ del decreto dignità non ha fatto ben sperare.

E se il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco giudica l’Italia in grado di fronteggiare la fine del Qe della Bce, rammenta anche lui prudenza sui conti visto il campanello d’allarme suonato nelle scorse settimane dallo spread e dai mercati finanziari. Proprio sullo spread il presidente della Commissione Bilancio, il leghista e anti euro Claudio Borghi, all’ingresso dell’assemblea suggerisce che sia la Bce a comprare titoli di stato oltre la soglia dei 150punti. Borghi poi non sembra troppo gradire il discorso di Patuelli e, dalla platea, scrive un tweet riportando la pagina in cui il banchiere parla della Germania e del rischio Sud America: “vi lascio la gioia di commentare questa pagina della sua relazione così bella, così convincente, così densa di pura poesia. A voi i commenti. Ci tengo”.

Un tweet che scatena una serie di commenti, spesso feroci contro il presidente Abi. Ma non è il nazionalismo o il sovranismo l’unico elemento di contrasto. Il governatore Visco chiude la porta anche a proroghe, modifiche o congelamenti delle riforme delle banche popolari o delle Bcc avanzate dalla maggioranza, specie la Lega e che hanno trovato sponda in alcune frange del credito cooperativo.

Per le popolari chiede esplicitamente di “portare la riforma a compimento” e che le piccole devono approfittarne per aggregarsi o tutto al più realizzare meccanismi di condivisione istituzionali. Per le Bcc il governatore registra come la riforma ha avuto un iter di due anni, un confronto “intenso” ed “è ampiamente condiviso dalla categoria” annunciando per le prossime settimane le autorizzazioni ai gruppi.

(di Andrea D’Ortenzio/ANSA)

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