Italiani risparmiatori, quasi la metà mette soldi da parte

L'Italia disegnata da salvadanai. Risparmio
Un'Italia di salvadanai.

TORINO. – Gli italiani sono più fiduciosi, aumentano le famiglie che considerano sufficiente il proprio reddito e riescono a risparmiare. La vecchiaia non fa più paura, ma si temono gli imprevisti, come una malattia grave da affrontare o la necessità di una cura dentaria costosa. Per fare fronte ai rischi però si punta molto sulla solidarietà familiare e poco sulle coperture assicurative. E c’è anche chi sopravaluta la fortuna nelle lotterie (un terzo del campione).

A scattare la fotografia è l’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani, presentata a Torino da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi. “Le famiglie cercano di recuperare quella normalità che la crisi aveva incrinato”, osserva Gregorio De Felice, chief economist della banca. “La ripresa è in atto, non è forte ma è strutturale. Per questo deve essere fortemente sostenuta perché, diversamente da altri a Paesi europei, non abbiamo ancora recuperato la grave perdita provocata dalla crisi”, commenta il presidente della banca Gian Maria Gros-Pietro.

La percentuale delle famiglie italiane in grado di risparmiare – secondo l’indagine illustrata, presso il grattacielo di Intesa Sanpaolo, dal presidente del Centro Einaudi Salvatore Carruba e dal direttore Giuseppe Russo – sale dal 43,4% del 2017 al 47%. Principale motivazione è far fronte agli imprevisti (43%), ma si mettono da parte soldi anche per il futuro dei figli (21%), per la vecchiaia (19,7%) e per la casa (14%).

La percentuale di intervistati che dichiara di avere un reddito sufficiente o più che sufficiente passa dal 60,8 al 63,6%. Ben il 92% provvede autonomamente, senza ricorrere ad aiuti, al bilancio della famiglia, mentre si dimezza dal 40 al 20 per cento la quota di capifamiglia, non indipendenti finanziariamente, che afferma che il suo stato è causato dalla crisi.

Sul fronte degli investimenti la sicurezza viene sempre al primo posto. La luna di miele dei risparmiatori con le obbligazioni è terminata: le detiene in portafoglio il 19% degli intervistati a fronte del 29% del 2007 e, per chi le possiede, rappresentano ormai solo il 24% dell’attivo (era il 36% nel 2015). Ai bond si preferisce la liquidità, favorita dal tasso di inflazione all’1% e il risparmio gestito (21,4%).

La salute fa paura ma è poco assicurata: solo il 9,7% delle famiglie ha una polizza sanitaria. Il 15,5% del campione si è rivolto ai servizi sanitari privati nei 12 mesi precedenti l’intervista, ma solo il 2,8% lo ha fatto grazie a un’assicurazione o a una copertura mutualistica, mentre ben il 12,7% ha pagato di tasca propria. Inoltre l’8,6% ha rinunciato a curarsi e, tra questi, il 46% ha addotto una motivazione economica. Solo un under 45 su 5 ha già sottoscritto forme di previdenza integrativa.

(di Amalia Angotti/ANSA)

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