Rolling Stone le canta a Salvini. Artisti in campo

Il sito di Rolling Stone con una bandiera multicolore della pace e la scritta "Noi non stiamo con Salvini"
Il sito di Rolling Stone Italia con l'appello anti-Salvini

ROMA. – “Noi non stiamo con Salvini”. L’edizione italiana di Rolling Stone, storica rivista di musica e cultura, colpisce duro il ministro dell’Interno dei porti chiusi alle navi delle Ong. Per l’attacco al leader della Lega la rivista ha ideato una copertina colorata con i colori dell’arcobaleno sui quali campeggia la frase anti-salviniana.

La polemica di Rolling Stone contro Matteo Salvini prosegue nelle pagine interne, con una dichiarazione-manifesto sottoscritta dalla redazione e da una cinquantina di personaggi del mondo dello spettacolo: tra gli altri Caparezza, Chef Rubio, Costantino della Gherardesca, Erri de Luca, Elisa, Fabio Fazio, Linus, Lo Sato Sociale, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Ermal Meta, Gabriele Muccino, Negramaro, Tommaso Paradiso, Subsonica, Zerocalcare.

L’appello pubblicato da Rolling Stone parte come una denuncia della politica salviniana e si conclude con un’invito ai protagonisti dello showbiz a farsi sentire. Una sorta di chiamata alle armi di musicisti e attori contro le idee di Salvini, sul modello delle star di Hollywood che contestano Trump.

“I sedicenti ‘nuovi’ – sono le parole usate – sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali. Crediamo che oggi in Italia sia fondamentale prendere una posizione chiara, crediamo che volgere lo sguardo dall’altra parte e aspettare che passi la bufera equivalga a essere complici, crediamo, una volta di più, nel soft power della cultura pop, nella sua capacità di unire, condividere, accogliere”.

Salvini non è tipo da porgere l’altra guancia e contrattacca a brutto muso. Gli appelli non lo preoccupano perché “non arrivano da pensionati, da chi vive nelle case popolari” ma da “multimilionari radical chic”. Persone che farebbero bene ad accogliere i migranti “a loro spese” nelle loro “megaville”. E per togliere qualsiasi dubbio, Salvini proclama: “Io tiro dritto, nel nome della sicurezza, dell’ordine, delle regole e della chiusura dei porti”.

(di Marco Dell’Omo/ANSA)

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