Cuba: dissidenti, 122 arresti per motivi politici a giugno

Donne di bianco con stola con i colori della bandiera cubana.
Cuba, manifestazione di donne contro la repressione del governo.

ROMA. – La ong dissidente Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale (Ccdhrn) ha denunciato nel suo rapporto mensile che sono circa 122 le detenzioni arbitrarie, molte delle quali temporanee, che sono state registrate a Cuba durante il mese di giugno. Lo riporta il sito locale Marti Noticias.

Secondo l’organizzazione cubana, queste detenzioni sono dovute a motivi politici, molti degli arrestati sono “dissidenti pacifici” e, come si legge nel documento, “sono stati rinchiusi in condizioni degradanti in caserme dei servizi di polizia” dell’isola. Per quanto riguarda i prigionieri politici, la Ccdhrn ha riferito che il numero dei detenuti è rimasto a circa 120 persone.

L’organizzazione riporta in particolare i casi di Eduardo Cardet Concepción, leader del Movimento cristiano di liberazione, e anche del biologo Ariel Ruiz Urquiola, che sta portando avanti uno sciopero della fame come forma di protesta per il suo arresto. Secondo l’organizzazione, durante il mese di giugno sono avvenuti 31 abusi della polizia realizzati dalle forze di sicurezza statali.

Tra i casi di molestie, due sono state aggressioni fisiche, e altri tre atti vandalici contro dissidenti pacifici e i loro familiari innocenti. Nella sintesi del suo rapporto, la CCdhrn ha segnato che “il numero di arresti arbitrari di dissidenti è in calo costante, al di là di ogni fatto circostanziale, tra cui le catastrofi naturali”, e ha pubblicato un grafico che illustra i dati raccolti dal 2010 a oggi.