Mondiali: Brasile al minimo verso gli ottavi, Serbia ko

Il serbo Filip Kostic, piange mentre i brasiliani si felicitano con Paulinho per il gol.
Il serbo Filip Kostic, piange mentre i brasiliani si felicitano con Paulinho per il gol. (ANSA/AP Photo/Victor R. Caivano)

ROMA. – Con un gol per tempo alla Serbia, e con il minimo sforzo, il Brasile approda a vele spiegate negli ottavi di finale dei Mondiali di calcio in Russia. La Selecao guidata da Tite è prima nel Gruppo E, davanti alla Svizzera, e adesso dovrà vedersela, in un derby centro-sudamericano contro il Messico, squadra seconda classifica nel Gruppo F, alle spalle della Svezia. Appuntamento lunedì 2 luglio, alle 16.

Sono bastati solo 36′ alla squadra verdeoro per infilare una Serbia sottotono, svagata e meno affidabile che in altre occasioni: il gol, bello nella preparazione e nell’esecuzione, è confezionato dal duo del Barcellona, Coutinho-Paulinho, con il primo che verticalizza splendidamente per il secondo che infila Stojkovic con una preciso pallonetto. Non c’è fuori gioco, ma gli applausi per un Brasile che raramente accelera e concede allo spettacolo il minimo sindacale.

Il gol tramortisce i serbi, che tornano negli spogliatoi ancora sotto choc e faticheranno anche nella ripresa a ritrovare il bandolo della matassa: manca un uomo in grado di finalizzare, o aprire varchi per centrocampisti. Anche i ‘romani’ Milinkovic-Savic e Kolarov sembrano l’ombra di se stessi.

Solidità e compattezza non bastano a frenare le scorribande dei brasiliani che, quando e se accelerano, sembrano possedere una marcia in più. Eppure, dopo soli 10′ di gioco, era venuto a mancare l’uomo di maggiore pericolosità – assieme a Neymar – della fascia sinistra: Marcelo, infatti, accusa un malessere e deve fare spazio al rivale dell’Atletico Madrid, Felipe Luis, che non demerita, ma nemmeno fa scintille sulla fascia più offensiva dello schieramento brasiliano, dove spesso nascono e proliferano le azioni più pericolose.

Il Brasile non accusa comunque il colpo e procede spedito verso gli ottavi che mette in cassaforte al 23′ della ripresa, con l’ex milanista Thiago Silva, ben appostato in area e pronto a raccogliere di testa un angolo dalla sinistra di Neymar. Il 2-0 premia forse oltremodo una squadra che concede pochi lampi e impedisce alla Serbia di coltivare la minima ambizione di qualificazione.

Nel finale i brasiliani potrebbero anche dilagare, ma Neymar si fa murare, quindi viene strattonato sistematicamente quando parte palla al piede. Finisce fra le sostituzioni e con la Serbia che sfiora il gol con Mitrovic che però trova un attento Miranda a impedirgli la gioia del gol della bandiera. Finisce con i brasiliani che si abbracciano e pensano già alla sfida contro il Messico, che metterà in palio il passaggio ai quarti, mentre i serbi tornano a casa senza gloria.

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