Nicaragua: l’opposizione attacca il governo sulle elezioni anticipate

Un'immagine d'archivio delle proteste in Nicaragua: una ragazza avvolta dalla bandiera del Nicaragua affronta uno schieramento di polizia.
Immagine delle proteste in Nicaragua. (Archivio)

ROMA. – L’alleanza di opposizione del Nicaragua ha accusato il governo di Daniel Ortega di non mostrare “apertura né alcuna volontà politica” nel tavolo di dialogo per discutere il superamento della crisi del Paese, compresa la proposta di anticipare le elezioni, previste per il 2021, a marzo del 2019. Lo riporta il sito Infobae.

“Quello che abbiamo visto è che non c’è apertura, pertanto, abbiamo constatato che il governo, di fronte alle sue risposte, ci ha dimostrato chiaramente che non ha la volontà politica di parlare del tema della democratizzazione”, ha dichiarato Daisy George, rappresentante del gruppo di opposizione dell’Alleanza civica per la giustizia e la democrazia.

George fa parte del tavolo elettorale, una delle tre commissioni che si sono riunite lunedì nell’ambito del dialogo che il governo e l’opposizione stanno portando avanti dal 16 maggio con la mediazione dei vescovi locali, per trovare una soluzione alla crisi del Paese scaturita dalle proteste iniziate il 18 aprile, nella quale ci sono state finora oltre 210 vittime.

Il 7 giugno i vescovi del Nicaragua hanno proposto al presidente Ortega di anticipare le elezioni a marzo del 2019 e a lavorare per la democratizzazione dei poteri statali, attualmente controllati da funzionari vicini al governo. La proposta vede l’appoggio anche dell’Organizzazione degli Stati Americani.

I vescovi avevano chiesto una risposta alla loro proposta entro la giornata di ieri, ma “i senatori rappresentanti del governo non hanno voluto dare alcuna risposta, piuttosto hanno detto di voler trattare i temi della sicurezza e dei blocchi stradali. Il governo continua a evitare una risposta” sulle elezioni anticipate, ha dichiarato Carlos Tunnermann dell’Alleanza civica.