Mondiali: un calmo 0-0, Francia e Danimarca avanti insieme

Francia-Danimarca: la partita è finita, siamo ai saluti finali.
Francia-Danimarca: la partita è finita, siamo ai saluti finali. (ANSA)

MOSCA. – Se non si tratta di un biscotto pieno, perlomeno è un mezzo croissant. Già perché lo 0-0 (il primo del torneo, peraltro) va bene sia alla Francia sia alla Danimarca che così passano entrambe agli ottavi di finale dove affronteranno, rispettivamente, la seconda e la prima del gruppo D. Il gioco, per carità, non è mancato. Ma non si può dire si siano dannati. Tant’è vero che lo stadio Luzhniki di Mosca, almeno dall’85esimo in poi, ha ricoperto le squadre di fischi.

La Francia, come da programma, ha mandato in campo praticamente la squadra B, facendo saltare un turno a Loris, Pavard, Umtiti, Pogba e Matuidi (Mbappé è entrato al 78esimo). La Danimarca parte spigliata, i Blues ne subiscono l’iniziativa e bisogna aspettare il 15esimo per vedere la Francia combinare qualcosa di sensato con una girata di Giroud, deviata in angolo da Schmeichel.

Al 28esimo è invece il turno della Danimarca che fa scattare il contropiede: Erkisen ha la prima vera palla-gol della partita ma Mandanda è bravo a calcolare i tempi e in uscita chiude lo specchio della porta. Nella fase di recupero del primo tempo Griezmann esce palla al piede dall’area di rigore francese, si fa tutto il campo, converge al centro, e Jorgensen lo tira giù, buscandosi un bel giallo. Ma l’arbitro clamorosamente fischia e non fa battere la punizione. Tutti negli spogliatoi.

La partita ricomincia senza troppo brio. Al 50esimo esce Hernandez ed entra Mendy per la Francia; tre minuti dopo Eriksen ci prova su punizione da fuori area con una gran botta, Mandanda non trattiene e solo per un soffio evita il tap-in di Cornelius. Da lì in poi accade poco o nulla, se non le sostituzioni Sito-Fischer per i danesi e Griezman-Fekir per i francesi. È poi proprio Fekir al 68esimo a dare l’illusione del gol ai Blues colpendo l’esterno della rete.

Le due squadre al quel punto si sfidano nell’arte del possesso palla e proseguono con le sostituzioni. I danesi, va detto, fraseggiano con grazia e spesso e volentieri indulgono nel tacco, i tifosi gradiscono e parte lo sfottò del torello – coi francesi che s’incazzano, direbbe Paolo Conte. Il mood però è strarilassato e dall’80esimo in poi si vede lontano un miglio che entrambe le squadre vorrebbero piantarla lì. L’ultimo sprazzo è l’occasione di Giroud in area all’83esimo. Ma incespica e adieu. Tutto il resto davvero è noia.

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