Salvini contro l’obbligo di vaccini a scuola, frena M5S

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e la ministro della Salute, Giulia Grillo
Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e la ministro della Salute, Giulia Grillo

ROMA. – “Tutti i bambini in classe a settembre, anche se non vaccinati”. A riaprire le polemiche sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola è il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che garantisce gli impegni presi in campagna elettorale per l’eliminazione della obbligatorietà, ma va anche oltre definendo i 10 vaccini previsti “inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi”.

Affermazioni sulle quali, però, frena la titolare della Salute Giulia Grillo che dice ‘no’ alle “polemiche strumentali” ribadendo che le vaccinazioni sono “fondamentali” ma, precisa, si lavorerà alla “revisione dell’impianto della legge Lorenzin”.

A puntualizzare i termini della questione è proprio la ministra pentastellata, chiarendo come in discussione non sia la validità delle vaccinazioni bensì lo strumento più opportuno per utilizzarle: “Stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore capace da una parte di garantire la frequenza dei bambini negli asili nido e che dall’altra parte – afferma – metta al centro del dibattito parlamentare la revisione dell’impianto della normativa. Ma le valutazioni di tipo scientifico – avverte – non competono alla politica. La politica ‘non fa’ scienza, la scienza la fanno gli scienziati. La politica decide quale strumento vuole utilizzare, se vuole utilizzare l’obbligatorietà e in quale misura””.

Ed a questo proposito ribadisce che i vaccini “sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria” e che “in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione. Tutte le polemiche – rileva – sono solo strumentali”.

Su questo tema, ribadisce anche il vice premier Luigi Di Maio, “il contratto parla chiarissimo: noi vogliamo rivedere il decreto Lorenzin ma nel senso semplicemente di potere assicurare una tutela vaccinale delle persone e soprattutto ai bambini. Poi ognuno ha la sua opinione sui vaccini”.

Giunge pure la posizione ufficiale della Lega che, in una nota, definisce “pretestuose” le polemiche dopo le parole di Salvini: “L’inclusione scolastica dei bimbi non vaccinati (per necessità o per scelta) – ricorda – è sia nel programma della Lega che nel contratto di governo”.

Ma le affermazioni del ministro dell’Interno scatenano reazioni dure sia dal mondo politico sia da quello scientifico: l’immunologo Roberto Burioni parla di “bugia pericolosissima e se la dice chi ha la responsabilità della sicurezza del paese – afferma in un tweet, rilanciato da Matteo Renzi – è cosa molto preoccupante”. Il Pd incita invece alla ‘rivolta morale contro Salvini’, e per la senatrice a vita e biologa Elena Cattaneo abolire l’obbligo “è irresponsabile”.

Prendono una posizione decisa anche le Società scientifiche: “I 10 vaccini proposti a tutela di tutta la popolazione e in particolare dei soggetti più fragili che non possono essere vaccinati, sono sicuri, efficaci e indispensabili a garantire la protezione da malattie gravi, pericolose e potenzialmente mortali”.

Parla di “affermazioni gravi che rischiano di riportare l’Italia indietro di un secolo” anche Antonio Saitta, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e della Province autonome, e sulla stessa linea è la Federazione nazionale degli Ordini dei medici Fnomceo.

Un richiamo arriva pure dall’Organizzazione mondiale della sanità, che in un video afferma che “nel caso in cui si fermassero i programmi vaccinali, le malattie prevenibili con i vaccini tornerebbero: Se le persone non si vaccinassero, in breve tempo comparirebbero di nuovo malattie diventate poco frequenti, come la difterite, la pertosse, il morbillo, la parotite”.

Da parte sua, l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, promotrice della legge, rileva come “la possibilità di rivedere l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola è già prevista dalla legge, ogni due anni, in base all’andamento delle coperture vaccinali”. L’obbligo si può cioè rivedere, ma “il problema vero – conclude – sta nella sostanza delle dichiarazioni del ministro Salvini, che ha messo in dubbio la validità e utilità delle vaccinazioni”.

Intanto, mentre infuria la polemica, incombe un’importante scadenza: il 10 luglio 2018 è infatti la data ultima per presentare la certificazione definitiva che provi l’avvenuta vaccinazione per la frequenza del prossimo anno scolastico.

(di Manuela Correra/ANSA)

Lascia un commento