Bimbi migranti separati, Stati fanno causa a Trump

Bambini figli di migranti, separati dalle proprie famiglie in Usa con cartelli di protesta.
Bambini figli di migranti, separati dalle proprie famiglie in Usa.

WASHINGTON. – La tolleranza zero di Donald Trump sull’immigrazione rischia di sfociare in un nuovo braccio di ferro legale per la Casa Bianca: una dozzina di Stati, compresa la popolosa California, ha infatti manifestato l’intenzione di fare causa all’amministrazione per la separazione dei bambini dai genitori che entrano illegalmente nel Paese. Questi Stati sostengono che l’ordine esecutivo del presidente, volto a fermare questa prassi, contiene in realtà molte riserve e non garantisce il ricongiungimento delle famiglie.

Intanto a Washington è sempre più caos, e più che mai politico, con il presidente che spinge sull’acceleratore spronando i repubblicani e sferzando i democratici, mentre al Congresso è in stallo, dopo il nuovo rinvio del voto, il testo di “compromesso” in materia di immigrazione. Incastrato fra proteste, complicazioni burocratiche e tensioni a Capitol Hill, Trump twitta la sua linea: aspettare il voto di novembre: “I repubblicani smettano di perdere tempo sull’immigrazione fino a quando non eleggeremo più senatori e deputati a novembre”.

Per poi tornare all’attacco dei democratici, accusandoli di raccontare “false storie di tristezza e dolore nella speranza che li aiutino nelle elezioni” e sottolineando che le stesse immagini erano emerse con “Obama e altri”, i quali “non fecero nulla a riguardo”.

Eppure fra le agenzie federali si lavora contro il tempo, per trovare – o creare – gli strumenti necessari ad uscire da un’impasse su cui la pressione dell’opinione pubblica non accenna a placarsi: stando a fonti del’amministrazione citate dai media Usa sono circa 500 i bambini migranti ricongiunti ai genitori da maggio, degli oltre 2.300 minori separati dalle famiglie alla frontiera, e le agenzie federali stanno lavorando per elaborare un processo centralizzato di riunificazione per tutti i bambini che restano nelle strutture di accoglienza in Texas.

A Washington la pioggia battente non ferma un gruppo di attivisti giunti davanti alla Casa Bianca per una manifestazione di protesta contro la linea della tolleranza zero, riproducendo anche la registrazione audio con le voci strazianti di bambini che invocano i loro genitori in una struttura di accoglienza.

Intanto le immagini di una madre che riabbraccia suo figlio ritrovato dopo essere stato separati, il sollievo e i singhiozzi, fanno il giro dei network tv e della rete. Mentre emerge che l’immagine simbolo di questa crisi, la bimba dell’Honduras immortalata mentre piange disperata e per questo finita anche sulla copertina di Time magazine, non è mai stata separata dalla madre.

Lo sostiene il padre, Denis Valera, in un’intervista citata tra gli altri dalla Bbc. “Mia figlia è diventata il simbolo della separazione dei bambini al confine americano. Potrebbe aver toccato persino il cuore del presidente Trump”, ha detto, spiegando che la bimba e la madre sono state detenute assieme in Texas e che la donna ha fatto richiesta di asilo.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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