Opec trova l’accordo a fatica, un milione di barili in più

Bidoni di combustibile allineati.
Un milione di barili in più

ROMA. – Un accordo faticoso e complicato che dovrebbe portare, nella sostanza, a un aumento della produzione di petrolio di non più di 600-700mila barili al giorno, contro il milione e mezzo temuto dai mercati. E’ quello sottoscritto dai Paesi Opec riuniti a Vienna e a cui domani aderiranno anche i cosiddetti ‘non Opec’, vale a dire la Russia e gli altri produttori che non fanno parte del Cartello.

L’intesa, che ha messo l’acceleratore ai prezzi con il Wti salito fino a circa 68 dollari e il Brent a 75, è giunta al termine di una estenuante contrattazione, in particolare con l’Iran, che con le nuove sanzioni Usa avrà maggiore difficoltà a operare sui mercati internazionali ed era quindi favorevole allo status quo. Alla fine, dopo un faccia a faccia con l’Arabia Saudita, Teheran ha ceduto e un’intesa, dai contorni però non ben definiti, è stata raggiunta.

Se i delegati hanno parlato di un aumento “nominale” di un milione di barili al giorno su base collettiva, che a causa delle difficoltà operative di alcuni (come il Venezuela e lo stesso Iran) di produrre di più dovrebbero ridursi nella realtà a 600-700mila, nel comunicato finale non c’è traccia di questi numeri: si fa solo riferimento, infatti, ai livelli stabiliti a novembre 2016, quando il Cartello decise di far risalire i prezzi approvando un taglio alla produzione di 1,2 milioni di barili al giorno, diventati 1,8 milioni con l’aggiunta dei Paesi non Opec.

In realtà, in questo anno e mezzo, la riduzione, sempre a causa delle difficoltà produttive di alcuni Paesi alle prese con difficili crisi interne, ha toccato, spiega l’Opec, “il 152%” di quanto era stato deciso: vale a dire, più o meno, 2,8 milioni di barili. Tornando quindi ai livelli decisi a novembre 2016, cui i vari Paesi “si sforzeranno di aderire complessivamente”, a conti fatti il risultato dovrebbe essere un aumento delle quote di produzione proprio di un milione.

Qualche incertezza sulle modalità con cui l’aumento avverrà comunque rimane, dal momento che, per diversi motivi, Venezuela e Iran avranno difficoltà a uniformarsi: tuttavia l’Opec ha deciso di tornare a un rispetto al 100% della soglia decisa nel 2016 “su base collettiva”, lasciando intendere che se qualcuno non ce la fa, altri potranno compensare.

“Mi auguro che l’Opec aumenterà sostanzialmente la produzione. I prezzi devono restare bassi”, si è affrettato a twittare il presidente Usa, Donald Trump.

La palla, adesso, passa alla Russia e ai non-Opec, con i quali è in programma una riunione nella giornata di domani, anche se la firma è scontata. Mosca, infatti, da tempo preme insieme a Riad per un aumento della produzione che secondo i russi avrebbe potuto essere anche maggiore, pari a 1,5 milioni di barili, di quello su cui è stato trovato il difficile accordo di oggi.

(di Francesca Paggio/ANSA)

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