Aumenta numero di scioperi nel trasporto pubblico e aerei, in calo per i treni

Autobus in sciopero.
Scioperi nel trasporto pubblico.

ROMA. – Sono sempre bus, metro e aerei i mezzi di trasporto più colpiti dagli scioperi. Nel 2017 sono aumentate le giornate di astensione nel trasporto pubblico locale e nel settore aereo mentre sono calate quelle nel comparto ferroviario. In generale, le proclamazioni di sciopero nel settore dei servizi pubblici essenziali sono in lieve aumento a 2.448 contro le 2.352 del 2016, con gli scioperi realmente effettuati saliti a 1.617 da 1.488 dell’anno precedente.

Questo il quadro che emerge dalla relazione annuale del Garante degli Scioperi presentata in Parlamento. Nel dettaglio, il settore del Trasporto pubblico locale (Tpl) l’anno scorso ha visto “ben 121 giornate di sciopero” rispetto alle 107 del 2016, in pratica uno sciopero ogni tre giorni. Complessivamente i giorni di blocco proclamati sono stati 443 e quelli effettuati 318, il 27% in più sul 2016. E tra le città più colpite dagli scioperi c’è Roma.

Nella capitale “in conseguenza dello stato di salute in cui versa l’Atac, si è registrata la maggiore reiterazione di astensioni dal lavoro, ben 24 proclamazioni delle quali 13 effettivamente attuate in 7 diverse giornate”, oltre a 4 astensioni in adesione a scioperi generali, ha spiegato il Garante Giuseppe Santoro Passarelli. Forti disagi anche nel trasporto aereo che ha registrato 260 proclamazioni di sciopero, con un incremento della conflittualità pari a circa il 20% rispetto al 2016.

Gli scioperi realmente effettuati nel corso dell’anno sono stati 159. “Le cause sono rinvenibili nella vertenza per il rinnovo del Ccnl, ovvero all’applicazione di contratti collettivi aziendali, oltre che a vertenze legate ad ipotesi di ristrutturazioni aziendali, e scadenze di appalti”, ha precisato il Garante. In controtendenza, invece, l’andamento nel trasporto ferroviario, che ha visto una diminuzione degli scioperi pari al 50% rispetto al 2016.

“L’attenuazione del conflitto è riconducibile al rinnovo del Ccnl nonché del contratto aziendale di Fs”, ha detto il Garante, sottolineando che “le grandi organizzazioni sindacali scioperano più raramente e a conclusione di grandi vertenze” mentre “i sindacati minori e meno rappresentativi in azienda” ricorrono “con frequenza eccessiva a scioperi, principalmente di autolegittimazione o di accreditamento, che quasi sempre raccolgono basse percentuali di adesione, ma hanno un effetto vulnerante sul servizio pubblico, analogo a quello procurato da grandi scioperi”.

E quindi, suggerisce il Garante, è necessario “continuare a riflettere sulla esigenza di un intervento normativo rivolto alla verifica della rappresentatività sindacale, che possa in qualche modo esser recepito anche con riferimento al governo del conflitto collettivo”.

Critici i sindacati sulla relazione del Garante i quali annunciano che sosterranno “l’azione legale/amministrativa per l’annullamento della delibera in questione, intentata dalla FiltCgil, FitCIsl e Uiltrasporti con l’obiettivo di restituire efficacia, come prevede la legge, al diritto di sciopero ma anche al diritto di libertà di circolazione degli utenti”. Per la Cgil in particolare “non convince per impostazione generale” e “lancia un messaggio che rischia di accontentare una platea sociale”.

Per la Cisl ha omesso di parlare della delibera che riguarda il Tpl e che ha fissato a 20 giorni, invece di 10, il termine minimo che deve intercorrere tra un’azione di sciopero e l’altra, modificando l’accordo che i sindacati e le controparti datoriali avevano sottoscritto. I sindacati sono pronti ad impugnarla.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)

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