Droga e usura a Roma: 58 arresti, aggravante mafiosa

Auto pattuglia dei carabinieri.
Auto pattuglia dei Carabinieri

ROMA. – Estorsioni, usura, minacce, pestaggi, ma anche fiumi di droga. Una serie di delitti commessi, secondo gli inquirenti, con modalità mafiose. Sgominata a Roma un’ organizzazione “egemone” nel quartiere periferico di Montespaccato. La maxi operazione è scattata all’alba: 58 gli arresti eseguiti dai carabinieri e dalla polizia, con la collaborazione della Guardia civil spagnola. Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Roma su richiesta della locale Dda.

A capo dell’organizzazione c’era Franco Gambacurta considerato il “boss di Montespaccato”. Per gli inquirenti era un personaggio “rispettato e riconosciuto anche dagli altri gruppi criminali” e il suo nome ricorrerebbe in diverse intercettazioni di indagini sulla criminalità romana come in conversazioni del gruppo Carminati. Franco Gambacurta era conosciuto nella zona come “l’uomo con la coppola” ed aveva un ruolo di “egemonia” nel quartiere.

A quanto emerso dalle indagini, a lui avrebbero fatto riferimento abitanti per qualsiasi tipo di problema come, ad esempio, in caso di furto di auto. Tanto da creare un clima di omertà nel quartiere. Avrebbe avuto contatti inoltre con Salvatore Nicitra, ritenuto affiliato negli anni ’80-’90 alla Banda della Magliana. Durante le indagini è stato immortalato anche un abbraccio tra i due avvenuto davanti a un bar di Montespaccato.

Nel 2013 Nicitra fu scelto come “arbitro” per una controversia nata, in seguito a un prestito usuraio a un imprenditore, tra i Gambacurta ed esponenti del gruppo criminale di Michele Senese, noto come “ò pazzo”. “E’ un gruppo storico della criminalità romana, strutturato e coeso – ha sottolineato il Procuratore Aggiunto della Dda di Roma, Michele Prestipino, in conferenza stampa – ha una composizione familiarista con a capo i due fratelli Gambacurta”.

L’organizzazione ha fatto uso “sistematicamente della violenza e prevaricazione”. Tra gli episodi più eclatanti il sequestro e pestaggio di un pugile nel 2013 perché aveva sottratto degli assegni dal circolo sportivo gestito da un figlio del ‘boss’. L’uomo sarebbe rimasto inerme per paura di essere ucciso. Sequestrati anche beni per un valore di circa 7 milioni di euro tra cui il circolo sportivo e il bar di Montespaccato considerato quartier generale dell’organizzazione.

L’operazione si basa su un’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci in cui è confluita un’attività investigativa della polizia, sviluppata tra il 2012 e il 2017. Accanto al gruppo dei Gambacurta è coinvolta una seconda organizzazione, diretta da due fratelli colombiani che organizzavano l’importazione in Italia della droga tramite un uomo in collegamento con i Gambacurta.

(di Chiara Acampora/ANSA)

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