Mondiali: 3-1 all’Egitto e la Russia vede gli ottavi

Il portiere egiziano Mohamed El Shenawy di spalle in difesa della propria rete
Il portiere egiziano Mohamed El Shenawy in difesa della propria rete. EPA/ETIENNE LAURENT EDITORIAL USE ONLY

MOSCA. – E da brutto anatroccolo la Russia si trasformò in cigno. Già perché battendo (con stile) l’Egitto, i padroni di casa non solo hanno la qualificazione virtualmente in tasca ma hanno dimostrato di saper giocare a calcio. Così, a San Pietroburgo, quello che sarebbe dovuto essere il ‘girone della noia’ grazie alla nazionale russa si è al contrario confermato come una garanzia di emozioni tra autogol, rigori e ritmi da finale di Champions.

Alla fine la partita termina 3 a 1. E tutto sommato è giusto così. La Russia infatti parte subito forte e si muove in modo spigliato nella metà campo egiziana. Alexander Golovin, ormai ufficialmente il fantasista della nazionale, ha presto un’occasione da fuori area ma non riesce a imprimere alla sfera la necessaria rotazione.

L’Egitto, in difficoltà a causa delle fisicità dei russi, risponde però con un buon contropiede al 12′ e Trezieguet fallisce di un soffio un mezzo pallonetto. I ragazzi di Hector Cooper a quel punto spingono e si guadagnano una serie di calci d’angolo ma senza concretizzare l’assalto.

I russi, che ora paiono un po’ in bambola, in realtà riescono a ritrovare la lucidità in fretta e prima ci provano con una sciabolata di Cherishev (sopra la traversa) e poi con una ripartenza della ‘troika’ Golovin-Cherishev-Dzyuba, che paiono aver trovato ormai il feeling sul campo e dialogano che è una bellezza. Il fraseggio, davvero piacevole, però non sfocia mai in una chiara occasione da gol e le torri russe, terminali naturali dei cross alti, non ne agganciano una.

Dietro, in compenso, la Russia chiude bene e l’attesissimo Salah, il vero asso di spade dei ‘faraoni’, non ha spazi per esaltarsi – tant’è vero che il primo vero tiro degno di questo nome arriva al 41′. Quindi la tragedia. Al primo minuto della ripresa Golovin sparacchia da fuori area e Fathi, per coprire su Dzyba, maldestramente la butta dentro.

L’Egitto naturalmente accusa ma purtroppo sono cose che succedono. La macchina egiziana riparte ma la difesa russa fa il suo dovere. Tranne al 56esimo quando, in area, consegnano a Salah la palla come servita su un piatto d’argento. Il bomber del Liverpool è quasi sorpreso e ha un secondo (fatale) di esitazione: Fernandes dunque rimedia.

Finisse così per la Russia sarebbe comunque un buon risultato, ma di cui andare poco fieri. Invece al 59′ Cherishev infila il portiere egiziano al termine di un’azione corale e uno straordinario assist di Fernandes: 3 gol in 2 partite e Russia avanti di due lunghezze. Ed è qui che l’Egitto sbanda davvero. Così, 3 minuti dopo, arriva Dzyba, aggancia da fuori area, salta l’uomo e trafigge di nuovo il portiere: la Zenit Arena di quella che fu Leningrado esplode e Dzyba ringrazia la curva con un saluto militare.

L’Egitto non ci sta e prova la rimonta. Ma è tutto inutile, serve solo a prendersi un rigore – grazie all’intervento della Var – e dare a Salah la soddisfazione di segnare e incidere la tacca del gol di bandiera. La Russia è di fatto agli ottavi e per la prima volta nella sua storia, da quando si è dissolta l’Unione Sovietica, non perde la seconda partita a un Mondiale.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)