Ue conferma le sanzioni alla Russia per l’annessione illegale della Crimea

Manifestazioni contro l'annessione della Crimea alla Russia
Manifestazioni contro l'annessione della Crimea alla Russia

BRUXELLES. – L’Unione europea estende di un anno (fino al 23 giugno 2019) le sanzioni alla Russia per l’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli. Ma dei tre set di misure restrittive che l’Unione ha attivato contro Mosca, questo è di sicuro il meno importante, e nessuno Stato membro – Italia compresa – ne ha mai messo in discussione la riconferma.

La partita vera, quella che sta più a cuore a Roma, riguarda invece le sanzioni economiche settoriali, che scadono il 31 luglio, e subordinate al rispetto degli accordi di Minsk per il conflitto con l’Ucraina. E proprio il vertice dei leader di fine mese, a quattro settimane dalla deadline, sarà l’occasione per la cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente francese Emmanuel Macron di fare il punto sull’attuazione degli impegni di Minsk da parte di Mosca, raccomandando, come già avvenuto a dicembre, la conferma delle misure.

Nelle cancellerie c’è però un po’ di fibrillazione per un possibile veto del nuovo governo italiano all’estensione. Anche se, spiega una fonte europea, Giuseppe Conte al G7 “ha dato la sua parola che non si opporrà. Staremo a vedere”, allarga le braccia, sottolineando come il clima del dibattito sarà comunque già molto arroventato dalla discussione sui migranti.

Se la conferma delle misure per la Crimea e Sebastopoli, approvate dagli ambasciatori il 29 maggio scorso, ed adottate oggi senza discussione, hanno un impatto economico limitato (includono divieto di import in Europa di prodotti originati nelle due regioni ucraine, di investimenti – nessun europeo o società residente in Ue può comprare immobili o entità in Crimea, finanziare società o fornire servizi – e restrizioni nei servizi al turismo), la portata delle sanzioni settoriali, varate per la prima volta nel luglio 2014, stanno facendo ancora sentire forti le loro ripercussioni commerciali su Italia e Europa.

Del pacchetto fanno parte, tra l’altro, lo stop all’acquisto di azioni ed obbligazioni emesse dalle banche di Stato russe, embargo delle armi, stop alla vendita di tecnologia ‘dual use’ per fini militari e per specifici progetti petroliferi: il tutto per contratti da decine di milioni di euro.

All’ultimo vertice a marzo, la tensione tra i leader europei ed il Cremlino era salita alle stelle per il caso dell’ex spia russa Serghei Skripal e di sua figlia Yulia, avvelenati con un agente nervino in Gran Bretagna. Allora il summit Ue era stato il terreno per coordinare espulsioni di personale diplomatico russo ed un temporaneo richiamo per consultazioni del capo della delegazione dell’Unione a Mosca.

E anche se da allora ad oggi Vladimir Putin, padrone di casa dei mondiali di calcio, si è impegnato in una girandola di incontri di leader mondiali nella speranza di uscire dal suo isolamento, come di recente ha sottolineato la Commissione europea “sugli accordi di Minsk non ci sono novità, e quindi le sanzioni restano”.

(di Patrizia Antonini/ANSA)

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