Terremoto: contributi illeciti per la casa, 120 indagati

Case lesionate nella zona rossa di Camerino un anno dopo il sisima di fine ottobre.
Nella zona rossa di Camerino un anno dopo il sisima di fine ottobre.(ANSA)

CAMERINO (MACERATA). – Truffa aggravata in danno dello Stato, falsità ideologica in atto pubblico, indebita percezione di erogazione in danno dello Stato, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. E’ il ventaglio delle ipotesi di reato a carico di 120 persone che, secondo la Guardia di finanza di Camerino, avrebbero percepito indebitamente il Contributo di autonoma sistemazione (Cas), un sostegno economico per pagare l’affitto a chi, avendo la casa inagibile a causa del sisma, decide di prendere un altro alloggio: dai 400 euro per una persona, fino a oltre 900 euro a seconda del nucleo familiare.

In tutto 500 mila euro indebitamente percepiti perché i diretti interessati o hanno la loro vera abitazione altrove, a volte anche all’estero, oppure hanno fatto figurare come conviventi parenti o affini che in realtà non stanno con loro per ‘gonfiare’ il contributo. Ma “non si tratta di un singolo caso – secondo il comandante provinciale della Guardia di finanza di Macerata col. Amedeo Gravina -, è un fenomeno molto vasto che investe direttamente la spesa pubblica, una priorità assoluta di fronte alla ferita aperta dal terremoto”.

Ci sono altre 50 posizioni oggetto di indagine. “Potremmo arrivare a 900 mila di contributi indebitamente percepiti – osserva il col. Gravina -, se non addirittura a un milione di euro”. Ammonta a 179 milioni e 996.214 euro la spesa sostenuta per i Cas per i terremotati delle Marche (dove il cratere interessa quattro province: Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Ancona).

Secondo dati forniti dalla Regione, ad oggi ne usufruiscono 27.321 persone. Le Fiamme gialle di Camerino, guidate dal comandante Antonio De Palo, hanno passato al setaccio una quarantina di Comuni del cratere sismico del Maceratese, incrociando i dati delle richieste del contributo con altre informazioni: luogo dell’attività lavorativa degli indagati, servizio postale per il reale domicilio, medico di base, località di operazioni bancarie e prelievi bancomat e esame dei tabulati telefonici.

“Anomalie importanti” erano venute fuori quasi subito, insieme a segnalazioni a tutte le forze dell’ordine, fino all’iniziativa del procuratore di Macerata che ha affidato le indagini alla Guardia di finanza. Tutti gli indagati sono stati interrogati e la maggior parte ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Tra loro un fioraio di Roma, un ferroviere (che lavora lontano dalle Marche), un insegnante, un dentista, un idraulico, un imprenditore edile, dipendenti della pubblica amministrazione.

Qualcuno ha la partita Iva all’estero, altri vivono a Roma, ma con residenza fiscale nella zona terremotata. Nelle maglie delle indagini sono finiti anche casi curiosi come lo straniero, con casa intatta, che ha dichiarato di esser terremotato ed è stato per un anno e mezzo in hotel sulla costa, a pensione completa per un totale di 20 mila euro a carico dello Stato.

E ancora un imprenditore dell’Est Europa che ha dichiarato di avere cinque persone a carico, incassando 1.300 euro al mese. “Una brutta pagina che rischia di offuscare il vero dramma dei terremotati” dice Diego Camillozzi del Comitato ‘La terra trema noi no’. E intanto si parla di altre inchieste relative all’assegnazione delle casette.

(di Ugo Bellesi e Alessandra Massi) (ANSA)

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