Israele sventa piano attentati a Tel Aviv e Gerusalemme

Palestinesi lanciano bombe molotov con gli aquiloni.
Palestinesi lanciano bombe molotov con gli aquiloni. (ANSA/AP Photo/ Khalil Hamra)

TEL AVIV. – Mentre Israele scopre una cellula di Hamas che progettava attentati a Gerusalemme e Tel Aviv, a far salire la tensione a Gaza c’è il continuo lancio dalla Striscia di aquiloni e palloni incendiari, alcuni con ordigni esplosivi, verso le zone ebraiche oltre confine. Per quattro volte l’esercito è intervenuto per stroncare i lanci che in queste ultime settimane hanno divorato, secondo il Keren Kayemet (Fondo nazionale ebraico), 500 ettari solo di boschi a ridosso della Striscia: almeno 3.000 invece gli ettari complessivi di terre arse.

Il primo intervento militare è avvenuto la notte scorsa quando l’aviazione israeliana ha colpito e distrutto nei pressi di una moschea di Sajaya a Gaza la vettura, vuota, di uno dei leader dei gruppi di lancio delle fazioni palestinesi. Un ‘avvertimento’ – come è stato giudicato da molti commentatori – per far capire che Israele intende stroncare gli attacchi. L’esercito ha sottolineato di “essere determinato ad agire con crescente intensità contro questi atti di terrorismo tanto a lungo quanto è necessario”.

In altre due occasioni l’esercito ha sparato colpi di avvertimento verso i gruppi di lancio e in un’altra ha colpito una infrastruttura da cui partivano i lanci e anche un veicolo. Non sono registrate vittime. In tre casi attaccati ai palloni lanciati dal confine palestinese c’erano, secondo la polizia israeliana, ordigni esplosivi che hanno lambito case a Sderot e a Sdot Hanegev nel sud del paese.

Il lancio degli aquiloni e dei palloni ha avuto inizio nelle settimane passate durante la ‘Marcia del Ritorno’ – appoggiata da Hamas e indetta ogni venerdì davanti ai reticolati di confine con lo stato ebraico – ma ben presto è diventato quotidiano. Solo oggi gli incendi sono stati 10 (ieri 20): in totale 400 finora, in base ai dati delle comunità ebraiche vicine alla Striscia.

La situazione – secondo i media – è a forte rischio di escalation: ed è probabile che se i lanci non si fermeranno l’esercito possa colpire strutture di Hamas, considerata “responsabile” per tutto quello che avviene a Gaza dove detiene il potere. “Hamas sta cercando di attaccarci sia da Gaza sia dalla Giudea e Samaria (Cisgiordania)”, ha detto Benyamin Netanyahu.

Il premier è intervenuto sia sugli incendi sia sulla scoperta di una cellula di Hamas a Nablus che aveva in progetto attentati, “sventati all’ultimo minuto”, in Cisgiordania e nello stato ebraico. Tra questi – ha spiegato lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno – un attacco suicida a Gerusalemme, un’esplosione a Tel Aviv e un attentato a Itamar, insediamento ebraico nei Territori.

Venti le persone arrestate compresi i capi – due operativi di Hamas a Nablus, Mutassem Nuhammad Salem e Fares Kamil Zavidi – e il sequestro di ordigni esplosivi da 10 e 15 chilogrammi. “Questo è il motivo per cui – ha sottolineato Netanyahu – continueremo a mantenere il controllo della sicurezza in tutte le aree ad ovest del fiume Giordano”.

(di Massimo Lomonaco/ANSAmed)

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