Motori: i Cecotto in pista a Nürburgring

Jonathan e Jhonny Cecotto
Questa sarà la seconda volta che Jonathan e Jhonny Cecotto si ritroveranno in pista.

CARACAS – Questo fine settimana, andrà in scena una nuova edizione del Nurburgirng Classic, gara che si svolge sullo storico tracciato tedesco é che raduna i big del mondo dei motori. Tra i protagonisti, in questo 2018, ci sarà il mito Jhonny “el incombustible” Cecotto (62 anni) e suo figlio Jonathan Alberto (18 anni).

Questa sarà la seconda volta che gli amanti delle quattro ruote potranno vedere in pista Jhonny e suo figlio Jonathan. L’ex campione di motoclismo ha nel suo palmares non solo due titoli del motomendiale, ma anche diversi della categoría GT tedesca. “El incombustible” salirà a bordo di una BMW E30 M3 del 1987 ed avrà come compagno di squadra l’olandese Mark Seesing. Con la scuderia tedesca il campione italo-venezuelano ha portato a casa diverse vittorie tra il 1989 ed il 1992.

Mentre suo figlio, Jonathan, fa parte del programma di sviluppo di giovani piloti della suderia Lamborghini. Il 18enne avrà come compagno il tedesco Olaf Manthey. Questa sarà la prima volta che il giovane pilota guiderà una macchina con il cambio di velocità all’antica e non quello attuale che ha la leca di cambio dietro il volante.

Un po’ di storia del circuito

La costruzione del Nürburgring, situato presso la città di Nürburg, sui monti Eifel della Germania, iniziò il 27 settembre del 1925 prendendo ispirazione dalla storica Targa Florio. I lavori terminarono nel 1927 grazie a più di 3000 operai e un costo di circa 15 milioni di marchi.

Nel 1960 Sir Jackie Stewart soprannominò il Nordschleife “L’Inferno Verde”, che tutt’ora rimane un nomignolo in voga fra gli appassionati. Jochen Rindt, invece, disse: “E’ difficile da affrontare, ma è facile morirci!”. Durante l’anno la pista è aperta al pubblico, che può percorrerla con le vetture stradali.

Niki Lauda fu il primo a girare sotto i 7’ al Nordschleife: accadde nelle qualifiche del GP di Germania del 1975, dove l’austriaco della Ferrari ottenne la pole in 6’58.60. In gara il suo compagno di squadra Clay Regazzoni fece il giro record in 7’06.40.

Curiosamente, l’anno seguente Lauda fu promotore di un boicottaggio del GP per la sua pericolosità. Alla fine corse ugualmente, ma incappò nel terribile incidente che lo vide restare intrappolato per alcuni minuti nella sua Ferrari avvolta tra le fiamme, dopo l’incidente alla curva “Bergwerk”. Lauda tornò in azione 40 giorni più tardi in occasione del GP d’Italia.

(FDS)

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