Arrestato tunisino in Germania, preparava arma biologica

Gruppo di poliziotti tedeschi armati
Gli inquirenti indagano su un possibile attentato con la ricina

BERLINO. – Un’arma chimico-biologica dal potenziale micidiale: è questo che gli inquirenti sospettano stesse preparando un tunisino di 29 anni, arrestato a Colonia nei giorni scorsi. Nel suo appartamento sono stati ritrovati circa un migliaio di semi da cui è facilmente estraibile una proteina altamente tossica, la ricina. Secondo gli esperti la sostanza, che può essere mortale anche in minime quantità, è classificata come potenziale arma da guerra biologica. “Esistono poche sostanze più pericolose di questa”, ha dichiarato il ministro degli Interni del Nord Reno-Vestfalia, Herbert Reul.

Saifallah H., il tunisino arrestato, è accusato di aver violato la legge sulla detenzione illegale di armi da guerra e sospettato di pianificare un attentato terroristico. Anche se poi le autorità inquirenti hanno cercato di ridimensionare l’allarme: “Non ci sono stringenti indizi di reato per poter dire che stesse preparando un crimine violento pericoloso contro lo Stato”, ha fatto sapere dalla procura federale.

Al momento non può dirsi “chiarito in maniera definitiva” se il tunisino volesse preparare o meno un attentato di matrice islamista, ha precisato la procura. L’accusato, arrivato in Germania nel 2016, avrebbe messo in pratica i suoi progetti all’inizio di giugno acquistando su internet i semi della pianta e un macina-caffè elettrico. La Cia, che monitora gli acquisti di sostanze potenzialmente pericolose, ha allertato le autorità antiterrorismo tedesche che sono passate in azione perquisendo l’appartamento e arrestando il sospettato.

Gli investigatori ritengono che si tratti del “maggiore potenziale di pericolo che sia mai stato ritrovato in Europa”, riferisce il tabloid Bild. Al momento non si hanno notizie di complici ma, secondo le informazioni rese note da Spiegel, l’acquisto di semi potrebbe essere interpretata come l’esecuzione di un’indicazione dell’Isis per la produzione di una bomba biologica.

Secondo il Robert Koch Institut, la ricina è facilmente estraibile dai semi della pianta. Il trattamento della sostanza è stato limitato e controllato dopo l’accordo sulle armi chimiche del 1997. Anche in minime quantità, la sostanza può essere letale in un arco di 36-48 ore.

(di Uski Audino/ANSA)

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