Lavazza, 120 anni di storia del caffè in un museo

La facciata del Museo del caffè Lavazza
La facciata del Museo del caffè Lavazza

TORINO. – Dalla cambiale di 50 lire del 1895 firmata da Luigi Lavazza per aprire la piccola drogheria nel centro di Torino al caffè bevuto in orbita grazie alla prima macchina espresso a capsule progettata per lo spazio. Un viaggio in oltre 120 anni di storia, guidati da una tazzina interattiva, dotata di uno speciale sensore, che consente anche di fare foto ricordo.

E’ il Museo Lavazza, nato da un’idea di Francesca, Antonella e Manuela Lavazza e progettato dallo studio internazionale di Ralph Appelbaum, che apre al pubblico nella Nuvola, nuova sede dell’azienda inaugurata lo scorso aprile. Il percorso sensoriale-emotivo nel mondo del caffè e dei suoi rituali attraversa cinque gallerie.

Si parte da Casa Lavazza, spazio intimo con l’album di famiglia e le immagini d’archivio, e si entra poi nella Fabbrica, dove il visitatore segue la produzione e le varie fasi di lavorazione e, quindi, nella Piazza, un luogo aperto e conviviale per celebrare il rito del caffè con lo storico Autobar utilizzato per vendere il caffè nelle strade italiane.

La quarta galleria, L’Atelier, è quella più legata all’immaginario collettivo: uno studio fotografico che presenta con installazioni e foto i 60 anni di collaborazioni creative di Lavazza, a partire dai mitici Caballero e Carmencita di Carosello fino al Paradiso della pubblicità. Qui i bambini potranno seguire laboratori didattici e, in quattro postazioni, si potranno scattare foto-ricordo. Infine, L’Universo, spazio onirico dove il visitatore si immerge in un’esperienza multimediale a 360 gradi.

Il percorso del Museo, attiguo all’Archivio Storico Lavazza, si conclude con la degustazione del coffee cavier, una ricetta speciale di coffee design. Infine lo store, con i gadget che raccontano le icone della dell’azienda. Ricco l’impianto multimediale con testi curati dalla Scuola Holden con la supervisione di Alessandro Baricco.

“E’ un museo che si rivolge a un pubblico di tutte le età, eterogeneo, con moltissimi livelli di lettura: tanta tecnologia per i più giovani, le icone della pubblicità per i più nostalgici, c’è una parte didattica e una di costume”, spiega Giuseppe Lavazza, vicepresidente dell’azienda. “E’ un’esperienza, un luogo che servirà per la didattica e per le famiglie, ma ci consentirà anche di raccontarci ai nostri partner e ai nostri clienti”, aggiunge Alessandra Bianco, amministratore unico di Lavazza Eventi.

(di Amalia Angotti/ANSA)