In Usa è Super Tuesday primarie, Dem sognano la California

L'ex Miss America Mallory Hagan (incoronata nel 2013) si aggiudica la nomination democratica in Alabama
L'ex Miss America Mallory Hagan (incoronata nel 2013) si aggiudica la nomination democratica in Alabama

WASHINGTON. – Sognano la California i democratici americani guardando al voto di midterm a novembre per il rinnovo del Congresso, attraverso le primarie nel Super Tuesday tenutesi in otto stati (Alabama, Mississippi, New Jersey, New Mexico, South Dakota, Iowa, Montana e California).

Una tornata elettorale che pur non dando ancora conferma dell’ ‘onda blu’ auspicata per nutrire le speranze di ribalta dopo la debacle elettorale del 2016, evita per ora il ‘disastro’ temuto dai dem a causa del sistema elettorale ‘bipartisan’ in California, Stato pesantissimo con 53 ‘distretti congressuali’ (circoscrizioni elettorali) dove i primi due eletti, a prescindere dal partito di appartenenza, procedono verso le elezioni generali.

E ciò costituisce un terreno minato per la ‘competizione interna’ al partito democratico fra l’ala più liberal e la leadership nazionale, con il rischio di offrire il fianco ai repubblicani. Pericolo sventato per ora, quindi, con gli occhi puntati sui 23 seggi che i democratici devono recuperare alla Camera, mentre i risultati finali devono ancora arrivare.

Ma proprio il voto nelle primarie californiane per la corsa a governatore fa esultare Donald Trump. A novembre la sfida sarà fra l’ex sindaco di San Francisco e vicegovernatore dello Stato, il democratico Gavin Newsom, e il repubblicano John Cox, businessman sostenuto dal presidente che twitta tutto il suo incoraggiamento: “Grande serata per i repubblicani! Congratulazioni a John Cox per i numeri in California. Può vincere. Perfino la Fake News Cnn ha detto che l’impatto di Trump è stato notevole, molto superiore a quanto si pensasse possibile, Altro che onda blu, potrebbe essere una grande onda rossa. Lavorando sodo!”.

Intanto, sempre in California, la senatrice democratica 84enne Dianne Feinstein vince le primarie conquistando un posto nelle elezioni di novembre, durante le quali cercherà il suo quinto mandato. Feinstein è stata eletta al Senato nel 1992 dopo essere stata sindaco di San Francisco.

Si è votato in tutto in otto stati e la mappa che emerge è ancora ‘mista’, ma il ‘modello Trump’ sembra reggere anche in questo voto, ma soprattutto il dato confermato anche dal Super Tuesday delle primarie è la scalata delle donne candidate: la repubblicana Kristi Noem si aggiudica le primarie repubblicane sperando di diventare la prima donna governatore del South Dakota e battendo il procuratore generale Marty Jackley.

L’ex Miss America Mallory Hagan (incoronata nel 2013) si aggiudica la nomination democratica in Alabama per un seggio al Congresso, battendo Adia Winfrey e in autunno si troverà ad affrontare il repubblicano Mike Rogers in carica da 16 anni. La democratica Deb Haaland potrebbe diventare la prima nativa americana eletta al congresso dopo aver prevalso nelle primarie del primo distretto in New Mexico.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)