Anac: “Conte, prevenga di più”. “Stupore” da Authority

La targa nel portone che indica la sede dell'Anac
La sede dell'Anac.

ROMA. – “Valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo, e forse avevamo investito troppo”. Insomma, l’Anticorruzione potrebbe fare di più. Le parole pronunciate dal premier Giuseppe Conte, nel corso della replica, prima del voto di fiducia alla Camera, toccano un’Autorità diventata anche un simbolo e aprono uno spiraglio ‘critico’ prospettando la possibilità di interventi.

La reazione che filtra dall’Anac è di “stupore”. E la sensazione è che si punti a rivedere, in alcuni aspetti, il ruolo dell’Autorità. Il premier ha usato il termine “valorizzare”. “Possiamo valorizzare Anac – ha detto – anche in prospettiva di prevenzione, e rafforzare la fase di prevenzione in modo di avere una sorta di certificazione anticipata degli amministratori pubblici”.

Ma l’ Anac, osservano all’Authority, non dà bollini, e il presidente Raffaele Cantone lo ha ripetuto più volte: sono le amministrazioni pubbliche che devono assumersi la responsabilità delle loro scelte, “senza cercare ‘coperture’ dell’Anac”.

Anche l’Anci, l’ associazione dei Comuni, storce il naso su questo punto. Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza e delegato Anci all’Urbanistica e ai Lavori pubblici, si dice “perplesso”, perché “non si capisce quale tipo di certificazione possa essere adottata nei confronti di un amministratore, quale è un sindaco. Mi aspetto un chiarimento da parte del premier. Invece vorrei che ci fosse un impegno del governo ad accelerare e semplificare le procedure”.

Tra le altre idee lanciate da Conte, anche quella di “una sorta di certificazione anticipata” per “procedere più speditamente alle gare”. Un istituto che in realtà – fanno notare all’Anac – c’è già: è la vigilanza collaborativa, una verifica preventiva degli atti di gara già adottata per Expo come per la ricostruzione post-sisma.

Quanto alla necessità di ridare slancio agli appalti pubblici, i dati 2017 mostrano che sono già in ripresa, sostengono all’Anticorruzione, dove si sottolinea che “senza intenzioni polemiche, è probabile che il Presidente del Consiglio non conosca tutto ciò che l’Anac fa per prevenire la corruzione”.

Di qui l’invito a Conte, “nell’ambito dello spirito di collaborazione istituzionale”, a partecipare al Senato il 14 giugno alla Relazione annuale dell’Autorità “per conoscere l’attività svolta e su quali parti eventualmente potrebbe essere utile intervenire”. Invito già inviato e reiterato.

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