La “prima” di Conte in Aula, onore e nessun timore

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte accompagnato da Rocco Casalino (D) arriva al Senato per il voto di fiducia
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte accompagnato da Rocco Casalino (D) arriva al Senato per il voto di fiducia, Roma, 5 giugno 2018. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Nessun timore e molto onore. E’ su questo binario che ha viaggiato la lunga giornata del premier Giuseppe Conte a Palazzo Madama. Un esordio assoluto, per il professore universitario, in Aula parlamentare. Un esordio al quale il presidente del Consiglio ha scelto un approccio simile a quello adoperato nel corso della sua carriera accademica, lavorando al discorso programmatico fino a tarda notte a Palazzo Chigi e svegliandosi all’alba.

Conte ha trascorso oltre nove ore a Palazzo Madama, con il solo intermezzo della consegna del suo discorso alla Camera. Ha ascoltato la discussione generale sulla fiducia, quindi ha replicato ed è rimasto in Aula fino al voto dell’Aula, arrivato con 171 sì. E a fine giornata il premier è rimasto a cena nel ristorante di Palazzo.

Quella del governo giallo-verde è una grande opportunità, è la convinzione con cui il premier conclude la giornata preparandosi al voto di fiducia alla Camera e, subito dopo, entrando nel vivo dell’azione di governo. Con una stella polare da seguire: sfruttare l’investitura popolare incassata dal governo M5S-Lega per giocarsi una partita non facile anche in Europa.

Sfruttando una congiuntura che, è la convinzione del capo del governo, è ben più favorevole dell’incertezza che sarebbe scaturita dalla deflagrazione della trattativa tra M5S e Lega. L’obiettivo, per Conte, resta quello già indicato al momento dell’accettazione dell’incarico al Quirinale: lavorare per migliorare la vita dei cittadini e delle imprese.

Con il primo scoglio, quello di Palazzo Madama, appena superato, con grande soddisfazione del premier. E a i suoi, a fine giornata, Conte si sarebbe detto onorato di essere stato nell’Aula del Senato, forse anche perché, fino a qualche giorno fa era un privato cittadino e non un leader che aveva appena concluso la campagna. E ora il governo giocherà la sua partita, avrebbe sottolineato Conte, assicurando di non avere alcun timore.

(di Michele Esposito/ANSA)

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