Tempi lunghi per Alitalia, decreto per estendere i tempi della vendita

(Photo by Andrea Franceschini/Corbis via Getty Images)

ROMA.- Tempi più lunghi per la vendita di Alitalia. E’ questo lo scenario che si concretizza ogni giorno di più, mentre da una parte si attende la formazione del nuovo governo e dall’altra si avvicina la scadenza del 30 aprile per individuare l’offerta migliore. Di fronte a questa situazione, si fa strada l’ipotesi di un decreto per estendere i tempi della vendita, probabilmente di sei mesi fino al 30 ottobre, ed è possibile che il provvedimento vada in consiglio dei ministri verso metà aprile.

La procedura di vendita è da più di un mese che ha subito un rallentamento, con i potenziali acquirenti (da una parte Lufthansa e dall’altra la cordata Air France-EasyJet-Cerberus e Delta) alla finestra in attesa degli sviluppi della situazione politica.

Intanto l’esito delle elezioni è bastato per far tornare in auge il tema ‘nazionalizzazione’. Sia la Lega che il M5s, infatti, si sono espressi a favore di un ingresso dello Stato nella compagnia: Salvini, schierandosi per l’italianità, ha detto che non va svenduta a stranieri, ma valorizzata come compagnia di bandiera; Di Maio ha detto fin da subito di non essere pregiudizialmente contrario ad un ingresso pubblico.

I 5Stelle starebbero pensando come prima ipotesi, nel caso avessero la responsabilità di governo, ad una presenza pubblica con compartecipazione di stranieri, ma senza ‘spezzatino’; solo come piano B potrebbe essere messa sul tavolo la nazionalizzazione della compagnia. Di certo i pentastellati sono contrari a vendere gli slot.

Qualche giorno fa inoltre ha cambiato idea anche la Cassa depositi e prestiti, aprendo ad un possibile intervento a fianco della cordata prescelta come partner finanziario di minoranza.

Contro la nazionalizzazione, però, torna a scagliarsi il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, da sempre avverso a far versare ai cittadini altri soldi pubblici dopo che è costata già 8 miliardi. “E’ grave che favole su nazionalizzazioni impraticabili si diffondano dopo le elezioni sia su Ilva e Alitalia rendendo difficile accordo sindacale e vendita. Attenzione a illudere lavoratori e a creare premesse per disastri. Lo dico anche a beneficio di qualche sindacalista”, scrive su twitter il ministro, che allontana anche l’ipotesi tricolore, indicata da indiscrezioni di stampa, secondo cui sarebbe già al lavoro un importante investitore di matrice italiana: “non so di nessuna ‘soluzione italiana’”, afferma Calenda.

Il possibile slittamento dei tempi è visto con favore dai sindacati: “Si prenda tutto il tempo necessario affinché siano messe in campo le migliori condizioni possibili”, chiede la Filt Cgil che si aspetta anche che ora “lo Stato non sia solo spettatore ma abbia parte attiva nel determinare il futuro” di Alitalia.

(di Enrica Piovan/ANSA)