Abusi su minori: maestro karate condannato a 9 anni

(FOTO FRANCO SILVI/ANSA)

BRESCIA. – Dal banco degli imputati, dopo che il pm aveva chiesto dieci anni di condanna, ha ottenuto di rilasciare una dichiarazione spontanea. “E’ vero, ho avuto rapporti sessuali con quelle ragazzine, ma nell’ambito di relazioni che avevo con loro”, ha detto Carmelo Cipriano, 44enne maestro di karate, proprietario di una palestra a Lonato del Garda, nel Bresciano, arrestato a settembre con l’accusa di aver abusato delle sue allieve, tutte minorenni all’epoca dei fatti. E oggi condannato in primo grado a nove anni e sei mesi al termine del processo celebrato con rito abbreviato. Cipriano è ora rinchiuso nel carcere di Pavia.

Nell’aula del processo c’era anche una delle vittime delle molestie, oggi 22enne che aveva 12 anni al momento del primo abuso da parte del maestro di karate, avvenuto durante un pigiama party in palestra. Per cinque anni la ragazzina venne poi costretta ad subire altri atti sessuali in uno stanzino della palestra. Anche con altri adulti coinvolti da Cipriano, come i mantovani Darix Argentini e Sandro Perini, entrambi rinviati a giudizio e che compariranno a processo il prossimo 27 settembre.

La ragazza ha denunciato tutto dopo essere stata convinta dai genitori. Dopo di lei altre sei ragazzine che avevano frequentato la palestra di Lonato del Garda si sono presentate dai carabinieri per sporgere denuncia e far mettere a verbale le loro drammatiche esperienze.

“Quando un giorno sono arrivata in palestra e ho visto una ragazzina uscire da quello stanzino, da quello stesso stanzino dove io ero stata costretta a stare per anni, ho capito tutto e mi sono detta che era il momento di far smettere questo schifo”, è il racconto della giovane dopo aver assistito alla condanna del maestro di karate.

“È stata un’udienza molto, molto, molto pesante, la cosa di cui sono orgogliosa è di essere finalmente riuscita a guardarlo negli occhi. Per me è stata una conquista”, ha spiegato la ragazza fuori dal Tribunale di Brescia. “Ritengo che la condanna sia troppo poco, soprattutto rispetto a quello che quell’uomo mi ha tolto”, ha aggiunto.

“La condotta di Cipriano – stabilì il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani in fase di indagine – denota una totale assenza di freni inibitori ed un totale disprezzo delle regole di civile convivenza e di mancanza di rispetto per la vita altrui”.

(di Andrea Cittadini/ANSA)

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